Non si arresta la crescita di Jones Day, la cui practice italiana è guidata da Marco Lombardi (in foto). Nell’unica sede milanese, va avanti una campagna acquisti che risale al 2007 e che si è intensificata a partire dal 2012. Dopo i recentissimi ingressi dei soci Piergiorgio Leofreddi e Vinicio Trombetti, provenienti da Simmons & Simmons ed entrambi attivi nella finanza alternativa (obbligazioni e finanza strutturata), lo studio americano sbarcato in Italia nel 2001 guarda ai prossimi 24 mesi in direzione corporate.
Negli ultimi tre anni Jones Day ha rinforzato nell’ordine: il contenzioso con Lamberto Schiona (arrivato dallo studio Gambino nel 2012), l’energy con Franco Lambertenghi (da Chiomenti nel 2012), e il private equity con Alessandro Corno (da Dla Piper nel 2014). Ora, dopo l’apertura della practice italiana ai debt capital markets, potrebbe essere la volta del corporate finance. Lo studio fa sapere che non vi è fretta, ma intende identificare con pazienza i giusti candidati sul mercato, come accaduto per gli ultimi lateral.
Tuttavia, tra gli obiettivi posti dal managing partner Lombardi per il prossimo futuro vi è anche un doveroso riequilibrio tra crescita interna ed esterna, visto che quest’ultima è stata protagonista negli ultimi anni. Tale necessità, oltre al giusto premio per qualche senior associate che si sta distinguendo, potrebbe rappresentare anche l’occasione per iniziare a operare verso un altro riequilibrio: quello della parità di genere. Attualmente, infatti, i partner sono esclusivamente uomini e, tra i nomi papabili per allargare il novero dei soci, appaiono in prima fila proprio quelli delle professioniste dello studio.
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