di Valentina Magri
Crescita e coesione. Questo il trade-off che gli studi legali sono chiamati a risolvere, pena la loro sopravvivenza. Lo dimostra il fatto che in Italia pochi studi legali sono sopravvissuti ai fondatori. Per raggiungere un bilanciamento tra crescita e coesione, Orsingher Ortu ha puntato su cultura organizzativa e giovani. «Crescita e coesione nascono da un lavoro continuo sulla cultura organizzativa dello studio, che non deve essere imposta con un approccio di tipo top-down, bensì condivisa orizzontalmente. In tal senso, sono grandi ambasciatori i giovani, i più sensibili alla cultura organizzativa, il collante tra progetto e identità», spiega Matteo Orsingher, senior partner di Orsingher Ortu e cofondatore dello studio nel 2007 insieme a Fabrizio Sanna. Quello che conta nell’approccio ai giovani e, più in generale, alle persone dello studio, è soprattutto il modo di gestire la conversazione interna, una prospettiva portata avanti dalla marketing manager Giulia Ravasio, che punta a integrare, recuperare e tenere insieme istanze diverse e multigenerazionali, quali quelle di Orsingher Ortu, composto al 48% da Millennial.
Il bilanciamento tra crescita e coesione, secondo Orsingher, si evolve parallelamente alla crescita delle dimensioni dello studio, che in questo caso conta circa 100 professionisti, di cui 15 senior partner e 11 partner. «Crescere non è una questione solo di numeri, ma di sguardo sul mondo e di capacità di progettazione. Perché la crescita rappresenti un futuro e non un semplice invecchiamento, è necessario andare avanti, integrare la fame di futuro dei giovani con la generatività e l’equilibrio dei professionisti più senior. È fondamentale saper trasmettere alle nuove generazioni identità, visione e valori fondanti, mentre si resta aperti e ricettivi verso le novità, con un atteggiamento attento e consapevole», afferma Orsingher.
L’intervista completa è stata pubblicata su TopLegal Digital di dicembre 2024 – n. 11. Registrati / accedi al tuo profilo per sfogliarla gratuitamente