Gli effetti negativi della pandemia sulle imprese e l’avvio di una nuova ondata di appalti pubblici con l’arrivo dei finanziamenti previsti dal Recovery fund saranno i due principali driver che continueranno a sostenere la domanda di servizi legali nell’area contenzioso e arbitrati.
È quanto emerge da una recente indagine su 42 insegne intervistate dal Centro Studi TopLegal, comprensive di boutique e studi multipractice italiani e internazionali, per le quali l'area litigation (oggetto della prossima Guida, disponibile online dai primi di giugno) rappresenta dal 10% a oltre il 70% del fatturato. In particolare, per quasi un terzo del campione (29%) pesa per oltre la metà del giro d'affari complessivo dello studio.
La maggior parte delle insegne coinvolte ha dichiarato un aumento dei mandati per i dipartimenti dedicati alle attività di contenzioso e arbitrati negli ultimi due anni; solo il 14% ha ammesso di aver subito un calo o una stabilità della propria attività.
Si segnala un atteggiamento sempre più attendista da parte dei clienti sul fronte dei pagamenti, contestuale a un aumento di richieste di fatturazione a tariffa fissa (e importi calmierati), con la possibilità di prevedere inoltre una success fee. È sempre più avvertita, inoltre, l'esigenza di predeterminare dei cap per le varie fasi del giudizio, mentre la tariffa oraria sembra ancora essere apprezzata, o per lo meno tollerata, nella consulenza. L'emergenza Covid-19 ha impattato, infatti, più che altro sui flussi di cassa e, a fronte di un monte di ore fatturabili in crescita, gli studi lamentano ritardi negli incassi, che tuttavia non vanno a incidere sul numero di mandati.
Alcuni studi hanno indicato una diminuzione della domanda di servizi a partire dalla seconda ondata del Covid-19, soprattutto dalle Pmi; calano le richieste anche sul fronte degli arbitrati negli appalti pubblici, dove pesa la recente normativa che prevede un atteggiamento più restrittivo nel ricorso a questo strumento per la risoluzione delle controversie. È prevedibile, tuttavia, in questo comparto un aumento dell’attività nel litigation a seguito dell’attuazione del Recovery Plan, che dovrebbe comportare un ancora maggiore incentivo alla realizzazione di infrastrutture strategiche, con gli eventuali connessi contenziosi.
Gli aumenti di mandati negli ultimi due anni sono stati segnalati invece negli arbitrati internazionali, nell’antitrust, e soprattutto nel precontenzioso, in relazione agli effetti della pandemia sui contratti in corso e sulla ripresa delle attività. Le imprese si sono mostrate altresì più aperte a forme di consulenza per individuare soluzioni alternative alla controversia fuori dal tribunale.
È cresciuta la domanda di assistenza nei contenziosi legati all’area corporate e commerciale, soprattutto da parte di grandi gruppi multinazionali; in ambito finanziario, negli Npl e nel contenzioso bancario, che rappresentano ancora gli strascichi dell'azzeramento delle quattro banche regionali nel centro Italia e delle due popolari venete. La pandemia da Covid-19 ha spinto anche la domanda di assistenza nei contenziosi legati al settore del real estate, con particolare riferimento ai canoni di locazione, e di natura contrattuale.
Pertanto, la tendenza da parte degli studi sembra essere quella del mantenimento delle squadre in termini numerici, anche attraverso meccanismi di promozioni interne in un'ottica di valorizzazione e retention dei professionisti, o del rafforzamento dei team, inserendo soprattutto figure giovani e solo in pochi casi ricorrendo a lateral di soci, in previsione di un forte aumento della massa di contenziosi che nascerà nel periodo post Covid-19.
Tre, infine, gli studi che si sono messi in evidenza in questa practice nell’ultimo biennio: BonelliErede (TLIndex1), grazie all’integrazione di Lombardi, Cleary Gottlieb (TLIndex14) e Freshfields (TLIndex22), in prima fila sui dossier principali degli ultimi due anni anche rispetto alla contendibilità delle aziende italiane e alla tutela delle aziende operanti in settori strategici, quali, per esempio, Ilva e Arcelor Mittal, conclusosi con l'accordo del marzo 2020, che ha visto anche il coinvolgimento di Gianni & Origoni (TLIndex3).
Tra gli altri contenziosi rilevanti dello scorso biennio, gli studi hanno segnalato anche quello tra il governo e Atlantia su Autostrade per l'Italia, sorto a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova nel 2018, e il lungo braccio di ferro tra Mediaset e Vivendi, terminato con l’accordo dello scorso aprile che visto sul tavolo BonelliErede, Chiomenti (TLIndex2) e Cleary Gottlieb.
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BonelliErede, Chiomenti, Gianni & Origoni, Cleary Gottlieb Steen & Hamilton