La cessione del quinto: pro e contro

a cura di Ponzi S.p.A.

04-12-2014

La cessione del quinto: pro e contro

La cessione del quinto dello stipendio o pensione è una tipologia particolare di prestito che si estingue attraverso trattenute dirette sullo stipendio o sulla pensione fino ad un massimo di un quinto dell’emolumento calcolato al netto delle ritenute.
Questa particolare forma di credito al consumo, tipicamente italiana, è stata introdotta nel secondo dopoguerra per facilitare l’accesso al credito da parte dei dipendenti statali di un’Italia particolarmente provata dalla guerra. Grazie ad opportune modifiche normative introdotte dalla legge 80/2005, è stata resa disponibile anche per i dipendenti privati ed i pensionati, cosa che ha decisamente esteso il bacino potenziale dei richiedenti. Fermo restando il fatto che l’importo della rata non può superare il valore di un quinto del salario netto, dipende poi dalla specifica amministrazione/datore di lavoro la facoltà di concedere o meno il prestito e di includere ai fini del calcolo della quota cedibile anche la tredicesima e l’eventuale quattordicesima.
Esiste anche una seconda forma di credito al consumo piuttosto simile alla cessione del quinto in quanto a procedure operative, ma che rientra nella categoria dei prestiti personali: si tratta della delega di pagamento, cioè un prestito in cui il dipendente dà delega al datore di lavoro di provvedere al pagamento delle rate. La delega di pagamento è disponibile solamente ai dipendenti di amministrazioni che abbiano stipulato apposite convenzioni con le finanziarie che erogano il credito e consente di cedere un ulteriore quinto dello stipendio, arrivando pertanto a raddoppiare l’importo del credito concesso.
La cessione del quinto è in qualche modo la forma italiana di credito subprime: si tratta infatti di una forma di credito accessibile a tutti, anche ai cattivi pagatori, in quanto garantita da stipendio o pensione. Capita che chi ricorre alla cessione abbia avuto problemi di credito, sia un cattivo pagatore, e magari già molto impegnato dal punto di vista finanziario: trova quindi nella cessione l’unica forma di finanziamento possibile. Per questa ragione spesso si procede al rinnovo delle cessioni del quinto o delle deleghe di pagamento: i debitori accendono un nuovo finanziamento con il quale estinguono il debito residuo del precedente e ottengono nuova liquidità. Il rinnovo della cessione del quinto è comunque consentito solamente dopo che sia trascorso il 40% del piano di ammortamento. [Fonte informazioni: articoli da IlSole24Ore].

Anche un avvocato ha a sua disposizione uno strumento simile che è il pignoramento del quinto: trattasi di una procedura esecutiva e non volontaria da applicare a soggetti debitori dove l’avvocato può rivalersi sullo stipendio o sulla pensione esattamente come accade per la cessione del quinto. Questo strumento consente di recuperare un credito di un cliente verso un privato cittadino: la richiesta ad una società specializzata del rintraccio del posto di lavoro o della pensione del soggetto debitore instrada subito l’azione di recupero verso una soluzione in tempi rapidi e a basso costo.

Ponzi SpA gestisce migliaia di queste richieste tutti i mesi, restituendo informazioni puntuali ai suoi clienti impegnati nelle attività di recupero dei crediti.

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