Governance

La leadership negli studi? È collettiva

I partner devono interrogarsi sugli aspetti da migliorare per far crescere leader orientati al futuro. E conoscere le modalità per trasferire in maniera efficace le responsabilità all'interno del team di professionisti

29-04-2021

La leadership negli studi? È collettiva


di Daniel Bulla*


Sviluppare la leadership all’interno della propria organizzazione ― che sarà uno dei temi trattati durante il Master in Non-Technical Skills per le professioni legali, organizzato da TopLegal in collaborazione con Lyceum, in programma dal 22 maggio al 19 giugno 2021 ― rappresenta un tema caldo in psicologia del lavoro. Un discorso che vale per le aziende e anche per gli studi professionali.

Da alcuni anni i ricercatori hanno raggruppato le strategie legate al leadership development: concentrare il focus sullo sviluppo verticale e non orizzontale, trasferire la responsabilità all’individuo, e infine decentrare la leadership (elitaria) democratizzandola il più possibile nel gruppo.

Si inizia, quindi, da un tema tanto entusiasmante quanto delicato, ovvero lo "sviluppo verticale". A differenza dello sviluppo "orizzontale", basato sulle competenze tecniche, spesso trasmesse da un esperto, lo sviluppo verticale rappresenta il percorso attraverso il quale il leader si fa le ossa, implementando le non-technical skills. Tra queste ricordiamo: le abilità comunicative, l’assertività, la capacità di gestire i conflitti, la leadership e il problem solving.

Il secondo tra i temi che oggi rappresentano un trend di leadership development si registra nel trasferimento delle responsabilità all’individuo. Le persone crescono più rapidamente quando si percepiscono i principali responsabili dei propri progressi. Ma sappiamo bene quanto sia difficile delegare. Spesso si opta per il controllo, a ogni livello, che in ambito organizzativo viene definito micromanaging.

Il professionista deve trovare un equilibrio tra la percentuale di delega e il livello di responsabilità che deciderà di trasferire ai propri collaboratori. Infine, grande attenzione va rivolta al terzo trend: democratizzare la leadership. Bisogna assolutamente allontanarsi dal concetto di leadership "elitaria", riservata cioè a pochi individui. Qui entra in gioco il vecchio paradigma che posiziona la leadership nelle doti di una persona o, peggio ancora, in un ruolo specifico.

Al contrario, la leadership si presenta come un processo collettivo, che si sviluppa attraverso reti di persone, non singoli individui. Ecco perché si parla di democratizzazione della leadership. Ancora una volta diventa strategico porsi la domanda nel modo giusto, ovvero: in che modo possiamo spalmare la leadership all'interno dell’organizzazione?


* Psicologo, psicoterapeuta specializzato in terapia cognitivo- comportamentale, consulente in ambito aziendale e clinico.

L'articolo completo è stato pubblicato su TopLegal Review, nr. aprile/maggio 2021, disponibile su E-edicola.


CAPACITÁ NON TECNICHE: LA LEADERSHIP

 


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