LA RICCA TORTA DELL'AUMENTO UNICREDIT

Per realizzare l'aumento di capitale da 7,5 miliardi UniCredit spenderà fino a 250 milioni, «comprensivi di spese per consulenza, spese vive e delle commissioni di garanzia calcolate nella misura massima». In questa somma, dunque, rientrano anche i compensi per gli studi legali che partecipano all'operazione.
Secondo quanto già comunicato, ad assistere Unicredit è Linklaters, per gli aspetti di diritto italiano inglese e statunitense.
Il partner Claudia Parzani (foto), assistita dal managing associate Ugo Orsini,  cura gli aspetti di diritto italiano mentre la senior consultant Teresa Triglia, coadiuvata da Jason Manketo dell'ufficio di Londra, segue la parte internazionale. Linklaters è stata advisor di UniCredit anche nell'ultimo aumento di capitale (4 miliardi di euro nel 2010) mentre in quello del 2008 aveva assistito le banche. Gli underwriter sono assistiti da Shearman & Sterling con Michael Bosco, Domenico Fanuele, Marzio Ciani, Maria Antonietta Romeo.

Da notare che per il precedente aumento da 4 miliardi di euro, tra fine 2009 e inizio 2010, Unicredit aveva riportato spese massime pari a 100 milioni di euro «comprensivi di spese per consulenza, spese vive e delle commissioni di garanzia calcolate nella misura massima». Il che significa che per l'importo attuale, che non è nemmeno il doppio di quello precedente ma che vede una fila senza precedenti di banche nel consorzio di garanzia, la banca di Piazza Cordusio sarà costretta a pagare due volte e mezza quanto pagato due anni fa.