Le mosse del mercato

La strategia di Dwf, Cucchiarato entra come partner

Il managing partner Michele Cicchetti racconta a TopLegal il posizionamento dell’Italia nei piani internazionali dello studio

05-06-2018

La strategia di Dwf, Cucchiarato entra come partner

 

A sei mesi dallo start up italiano, Dwf ha aperto le porte a TopLegal per fare il punto sui piani di crescita dello studio. E lo ha fatto raccontando in anteprima l’ingresso in qualità di partner di Giovanni Cucchiarato (in foto), che entra a rafforzare il dipartimento di Corporate/M&a, con la prospettiva di costituire una specifica practice in ambito Fintech. Cucchiarato proviene da Jenny Avvocati, e nei suoi trascorsi figura anche l’esperienza presso Lombardi Molinari (ora Lombardi Segni). Il suo ingresso è l’ultimo tassello di una serrata campagna acquisti. 

Dwf ha aperto a Milano il suo primo ufficio lo scorso ottobre con un team di quattro soci guidati da Michele Cicchetti, affiancato dai partner Luca Cuomo, esperto di M&a e private equity, e Tancredi Marino, responsabile del dipartimento Tax – entrambi provenienti come Cicchetti da Pavia e Ansaldo – oltre che da Daniele Zanni, esperto di diritto immobiliare proveniente da Ls Lexjus Sinacta e con precedenti esperienze in Osborne Clarke.

A distanza di sei mesi, il team oggi conta 35 professionisti di cui sette partner. Hanno fatto ingresso nella partnership Marco Annoni, ex Carnelutti oggi a capo del dipartimento Ip di Dwf, e Matteo Cerretti, ex Eversheds Sutherland, che guida il dipartimento Insurance. E, da ultimo, Giovanni Cucchiarato, che ha concentrato nel corso degli anni la propria expertise sulle operazioni di acquisizione in Italia da parte di clienti provenienti da paesi di lingua tedesca. Ed è proprio questa una delle caratteristiche che l’hanno reso più attrattivo per Dwf, insieme alla specifica competenza nel fornire consulenza ad aziende che operano nel campo dell’innovazione, con un particolare focus sugli strumenti di finanza alternativa e sulla regolamentazione dell’equity crowdfunding. 

“Giovanni intercetta al meglio due peculiarità del piano strategico di Dwf – ha illustrato a TopLegal Michele Cicchetti, managing partner di Dwf Italia – la prima è il cross selling all’interno del network che, nel caso specifico, porterà a un rafforzamento della clientela in Germania, dove siamo già in forte espansione. La seconda è l’expertice sul Fintech, che trova centro proprio in Germania, a Berlino”.

I piani dello studio, a livello mondiale, sono quelli di diventare una global firm con una forte presenza in Europa. L’obiettivo non è quello di far vivere i vari uffici di referral, quanto piuttosto di fare sharing di opportunità di business e professionisti. Non a caso, molte delle operazioni comunicate fino a oggi dallo studio sono caratterizzate da profili cross border e da team multigiurisdizionali. Come la recente assistenza a Gildemeister nella partnership con Quercus, dove il team è stato coordinato dal counsel Guglielmo Fabbricatore, con l'aiuto del senior associate Artemis Tiamkaris e il coinvolgimento dei colleghi inglesi Martin Pugsley e Sophie Morris, rispettivamente partner e senior associate dell'ufficio londinese dello studio.

“Chi entra come socio in Dwf – specifica Cicchetti – deve avere la capacità di generare opportunità e clienti per tutto il network. Chi non produce per gli altri non può allinearsi alla filosofia di questo studio che deve essere letto come una piattaforma comune per creare opportunità”. Tanto che, proprio al fine di rafforzare la capacità dei professionisti di lavorare in team internazionali, il remuneration committee ha definito una serie di parametri specifici per la valutazione ed i premi riservati a soci e associate. 

Certo, però, creare opportunità e gestirle richiede una certa massa critica di professionisti. Ed è proprio questo su cui adesso si focalizzerà la sede italiana in modo da adeguare la struttura al modello scelto: “si tratta di una scelta indispensabile – sottolinea lo stesso Cicchetti – per un piano di business incentrato sulla capacità di porsi come un full-service e fare cross practice”. A breve, per l’esattezza il 18 giugno, è in arrivo una risorsa per il team di Insurance. Alla quale potrebbero seguire entro luglio altri ingressi nel corporate e nel private equity, dove Dwf ha un buon posizionamento e team dedicati a Londra, Dubai e Singapore.

Ma nessuna decisione – come precisato da Cicchetti – sarà presa senza prima analizzare le esigenze del business che, nei piani strategici, prevede entro la fine del prossimo anno fiscale una crescita del team fino a raggiungere un numero tra i 40 e i 50 professionisti e un fatturato superiore ai 5 milioni di euro.

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