LA TESTATA

I francesi fanno acquisti in Italia: da Bnl a Bulgari. Ecco gli avvocati che fanno i soldi con i conquistatori

13-05-2011

LA TESTATA

Italia Francia. Le due parole, messe una a fianco dell’altra, evocano imprese sportive. Ma il mondo degli affari non è il calcio. E il capitalismo d’oltralpe sembra vivere una stagione di grande fermento espansionistico. E così, dopo la conquista di Bulgari, l’attacco a Fonsai e la battaglia per Parmalat, il mercato ripensa alla testata di Zidane nel petto di Materazzi (in foto) durante la finale mondiale del 9 luglio 2006 e si domanda se, anche sul campo dell’economia, l’Italia riuscirà a risollevarsi.
Per capire quale sia l’entità dell’attivismo dei capitali francesi verso la Penisola può esser utile guardare gli ultimi 10 anni. Tra il 2001 e il 2011 i “cugini” sono stati protagonisti del 35% delle principali 40 operazioni di acquisizione che hanno trasferito fuori dai confini nazionali il controllo di società italiane (fonte, Kpmg Corporate finance). Il valore complessivo di questi deal supera i 38 miliardi di euro e rappresenta il 42% degli investimenti stranieri.

Prima, per valore, è stata l’acquisizione di Bnl pagata 8,730 miliardi da Bnp Parisbas, assistita da Bonelli Erede Pappalardo, nel 2006. Tuttavia, a parte il settore bancario/finanziario che ha registrato 5 operazioni di M&A, non vi sono altri comparti che sembrano aver suscitato in maniera particolare l’attenzione dei compratori francesi nell’ultimo decennio.L’operazione che ha risvegliato l’istinto protezionista nel Paese e ha acceso (anche se tardi) l’attenzione della politica sullo shopping francese in Italia è stata quella condotta dal colosso del lusso, Lvmh, su Bulgari. Il deal, del valore di 4,3 miliardi di euro (il terzo per importanza tra quelli registrati fra il 2001 e il 2011) ha visto impegnati, al fianco dei francesi, i soci Roberto Cera e Umberto Nicodano di Bonelli Erede Pappalardo; mentre Bulgari è stata assistita da Michele Carpinelli e Francesco Tedeschini dello studio Chiomenti. L’operazione Bulgari ha, in particolare, segnato l’ennesimo passaggio di un importante brand del lusso made in Italy sotto controllo francese. Lvmh, infatti, è già proprietaria di Fendi ed Emilio Pucci, mentre Ppr, altra importante holding di origine francese, controlla Gucci e Bottega Veneta.
Negli stessi giorni in cui il mercato digeriva la perdita del controllo italiano di Bulgari, manovre francesi erano in corso su altri due fronti: FonSai ed Edison. Il gruppo assicurativo Groupama, affiancato da Giuseppe Scassellati Sforzolini di Cleary Gottlieb, ha tentato di acquisire il controllo di FonSai compagnia assicurativa controllata da Premafin, holding finanaziaria della famiglia Ligresti assistita da Carlo d’Urso e Anton Carlo Frau, attraverso un aumento di capitale da 225 milioni in Premafin. L’operazione però è stata fermata dalla Consob che, interpellata dalla stessa Groupama, ha fatto sapere che l’aumento avrebbe fatto scattare un obbligo di Opa su Premafin e a cascata su FonSai.
Il mercato dell’energia, intanto, seguiva con attenzione le vicissitudini interne a Edison, secondo operatore elettrico della Penisola. Qui i francesi di Edf sono già presenti e controllano in maniera diretta il 19,4% e in maniera indiretta (tramite Transalpina di Energia) il 30,65% di Foro Bonaparte. Nei mesi scorsi Edf e il socio italiano A2A avevano discusso, assistite rispettivamente dagli studi Clifford Chance, Bonelli Erede Pappalardo e Cleary Gottlieb, le modalità di un riassetto azionario e la ripartizione delle attività industriali del gruppo: ai francesi il termoelettrico e agli italiani l’idroelettrico. Il punto è che, in virtù dell’accordo trovato, Edf sarebbe arrivata a controllare direttamente il 50% di Edison. Eventualità risultata sgradita al Governo italiano e in particolare al ministero delle Finanze, che ha imposto lo stop all’operazione suscitando più di qualche malumore tra i francesi, i quali hanno reagito con la decisione di sostituire l’amministratore delegato Umberto Quadrino, con il manager d’oltralpe Bruno Lescoeur.

La battaglia per la Parmalat vede in campo numerosi studi legali. Paul Hastings ha assistito i fondi Skagen, Zenit e MacKenzie nella preparazione del proxy contest che si sarebbe dovuto tenere nell’assemblea del 14 aprile e che (per ora) è stato rinviato al 28 giugno. La firm americana, con il socio Bruno Cova, ha affiancato i fondi anche nella trattativa per la cessione delle loro partecipazioni in Parmalat (15,3%) a Lactalis affiancata nell’operazione dal name partner dello studio d’Urso Gatti e Bianchi, Francesco Gatti. Nell’operazione di rastrellamento titoli, hanno avuto un ruolo importante anche i legali di Cliffford Chance, Lucio Bonavitacola e Gioacchino Foti che hanno assistito Société Générale nei contratti di equity swap attraverso cui sono state acquisite, nell’interesse di Lactalis, azioni Parmalat. Gatti ha anche assistito i francesi nel ricorso presentato al Tribunale di Parma contro la decisione del cda di Collecchio di rinviare a fine giugno l’assemblea societaria. A difesa di Enrico Bondi, amministratore delegato di Parmalat, ha agito vittoriosamente l’avvocato Giuseppe Lombardi, dello studio Lombardi Molinari.
Lo studio Pedersoli, infine, è stato il quartier generale della cosiddetta cordata italiana capeggiata da Intesa Sanpaolo (a cui fa capo il 2,15% di Collecchio) che ha tentato di sottrarre ai francesi il gioiellino del latte italiano. Il Ca’ de Sass e il suo amministratore delegato, Corrado Passera, si sono subito candidati al ruolo di banca di sistema e hanno cercato a più riprese di costruire un’alleanza industriale e finanziaria in grado di neutralizzare l’attacco del gruppo Lactalis che in passato ha acquistato altri brand storici dell’agroalimentare della Penisola: Galbani, Invernizzi e Cademartori. Uno sforzo vanificato a fine aprile dal lancio, da parte di Lactalis, dell'Opa totalitaria sul gruppo Parmalat, benedetta da Berlusconi e alla quale anche la Consob, il 13 maggio, ha dato il suo placet.
(La versione integrale dell’articolo è sul numero di Maggio 2011 di TopLegal). 

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