I rumours si rincorrono da gennaio: Vodafone, «da sempre interessata alla fibra ottica», come ha più volte sottolineato l'amministratore delegato Paolo Bertoluzzo, potrebbe essere tra i partecipanti alla gara per l'acquisizione di Metroweb. Ma l'a.d della società di telecomunicazioni si è sempre mostrato cauto e a febbraio dichiarava ancora: «Stiamo osservando la partita». In realtà Vodafone non parteciperà dagli spalti, ma scenderà in campo alla gara per la vendita della società proprietaria della fibra ottica di Milano e di parte del Nord Italia e controllata al 76,5% dal fondo Stirling Square Capital e al 23,5% da A2A (seguite rispettivamente da Pavia & Ansaldo e da Chiomenti).
Assistita da Labruna Mazziotti Segni, e in particolare dal partner Andrea Mazziotti di Celso (in foto) per i profili legali, e da Ernst & Young per i profili contabili, la società di telecomunicazioni, presenterà la sua offerta vincolante all'advisor Lazard, incaricato di valutare le candidature.
Tra i principali bidders c'è anche il fondo Clessidra, assistito da Marena D'Angelo & Fagotto, con il socio Davide D’Angelo insieme con il senior associate Andrea Faoro. Alla partita concorrono anche il fondo francese Antin, affiancato da Bnp Paribas e dai legali di Bonelli Erede Pappalardo, ovvero Mario Roli, socio Corporate ed Emanuela Da Rin, socio Banking & Finance, Axa Infrastructure, con Raimondo Premonte e Francesco Puntillo partner di Gianni Origoni Grippo. Anche Wind, partecipa alla gara, mentre è escluso il fondo F2i, che aveva l'appoggio di Telecom.
Il valore stimato di Metroweb è di circa 400 milioni di euro.
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