I Ferrero avevano appena dato mandato ai legali dello studio Grande Stevens (Michele Briamonte e Paolo Barozzi) per analizzare il dossier Parmalat ed eventualmente gettare le basi di un’offerta da avanzare ai fondi Skagen, Mckenzie e Zenit, rappresentati dallo studio Paul Hastings e in particolare dagli avvocati Bruno Cova e Antonio Azzarà assieme a Dario Trevisan, quando stamattina è arrivata, come una doccia gelata, la notizia che i fondi esteri, detentori del 15,3% di Parmalat hanno raggiunto un accordo per la cessione delle loro quote ai francesi di Lactalis.
La trattativa tra il colosso caseario d’oltralpe e i fondi si sarebbe svolta nella notte presso la sede di Société Générale. Al tavolo, i legali di Lactalis, Francesco Gatti e Andrea Bartolucci, e quelli di Paul Hastings. L’offerta dei francesi è stata di quelle impossibili da rifiutare: 2,80 euro per azione, per un totale di 750 milioni di euro.
A questo punto, il risultato del proxy fight atteso per il prossimo 14 aprile, data fissata per l’Assemblea Parmalat in cui saranno rinnovati cda e collegio sindacale, appare scontato. Con il 29%, Lactalis non dovrebbe avere difficoltà a fare prevalere la propria lista formata, fra gli altri, da Franco Tatò, Antonio Sala, Marco Reboa e lo stesso Gatti.
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