Contenzioso e arbitrati

L'ANCORA DEI BILANCI

In controtendenza con la crisi generale, il contenzioso fa stare a galla gli studi legali. Mentre l’internazionalizzazione delle dispute favorisce un mercato mondiale redditizio. L’arbitrato ne fa la parte del leone

03-04-2014

I dipartimenti di litigation degli studi legali sono tra i più redditizi e, in alcuni casi, gli unici che permettono di chiudere il bilancio con un segno positivo. L’indagine pubblicata dal Centro Studi sul Contenzioso non accenna a cambiare quindi la tendenza registratasi nel marzo 2013. A permettere alle controversie di attestarsi a livelli sempre più crescenti incidono diverse variabili. Prime fra tutti, l’incertezza e la complessità del quadro normativo e regolamentare generale e la criticità del contesto economico e finanziario per le imprese. A questi fattori si aggiunge l’attivismo delle Procure, specie in relazione ad appalti pubblici e asserite frodi fiscali, rivolto in maniera crescente verso i gruppi multinazionali, soprattutto in ambito finanziario e tributario.
Nel contesto del contenzioso finanziario, la profonda crisi ha avuto effetti trasversali tra i quali quello di esasperare ulteriormente il rapporto tra investitori e sistema bancario. La continua decrescita del credito ha portato i risparmiatori ad aumentare il contenzioso con le banche per il settore degli investimenti e dei prestiti.

Tra il 2012 e il 2014 si sono aggiunti nuovi fronti di attrito – le polizze assicurative a contenuto finanziario, l’anatocismo e l’usura bancaria – mentre continuano a far discutere i nodi classici, quali default di bond e derivati. Proprio su quest’ultimo filone d’indagine, è di recente balzato alle cronache il ribaltamento, con la piena assoluzione da parte dei giudici della Corte di Appello di Milano, della sentenza di primo grado che aveva condannato Deutsche Bank, Depfa, Jp Morgan, Ubs e nove dirigenti bancari per truffa sui contratti derivati stipulati da Palazzo Marino. La vicenda ha visto la partecipazione di accreditate squadre di civilisti e penalisti.

Tra le novità legislative che ha maggiormente calamitato l’attenzione degli specialisti del contenzioso societario e commerciale, l’introduzione
nel settembre 2012 delle Sezioni specializzate in materia di impresa. Decisione motivata dall’esigenza di affidare controversie particolarmente delicate a giudici con specifiche competenze ed esperienze. In particolare, si tratta di liti in materia di diritto della proprietà intellettuale, diritto della concorrenza e diritto societario, tutte in forte ascesa, così come le azioni scaturite da inadempimento contrattuale che si attestano a livelli maggiori rispetto al 2012.

In particolare, il 2013 è stato protagonista di un’esplosione di controversie derivate da patti settori e mercato settori e mercato parasociali, liti fra soci e azioni di responsabilità contro ex amministratori. Nel giugno scorso è stato raggiunto l’accordo fra Tronchetti Provera e i Malacalza per lo scioglimento della partnership in Gpi e Camfin, ennesimo capitolo di una saga che ha visto scendere in campo tra i più autorevoli contenziosisti e arbitri italiani.
Altra disputa societaria che ha cambiato il volto del nostro paese, coinvolgendo alcuni tra i più quotati consulenti, è stata la guerra di Segrate sul lodo Mondadori. Dopo che la Cassazione, nel settembre 2013, aveva stabilito per Fininvest il risarcimento di 494 milioni di euro alla società della famiglia De Benedetti, nel dicembre successivo Cir ha avviato presso il tribunale di Milano una nuova causa civil contro Fininvest per i danni non patrimoniali subiti e quantificati in circa 30 milioni di euro.

Se il contenzioso civile è da sempre argomento di approfondimento e di analisi, il mercato ha fatto emergere l’importanza dell’istituto dell’arbitrato. Sebbene non superi ancora la risoluzione civile delle controversie, l’alternativa arbitrale ha subito, tra il 2012 e il 2014, un’impennata notevole. Rispetto a due anni fa, si estendono i settori su cui si preferisce l’arbitrato alla controversia ordinaria, prima fra tutti la materia dei contratti internazionali di appalto e di infrastrutture, di protezione di investimenti e di energia. Inoltre, aumentano gli
arbitrati amministrati dalle Camere, preferibili per costi minori e predeterminati, maggior efficacia, maggiore controllo e imparzialità, a discapito degli arbitrati ad hoc gestiti tramite gli accordi tra le parti.


Il mercato legale
A fronte di una generale dinamicità dei mandati, gli studi legali, anziché attingere a risorse esterne, si sono adoperati per specializzarsi al loro interno determinando una maggiore compenetrazione delle squadre di contenzioso con le altre practice. Tra il 2012 e il 2014, quattro insegne italiane hanno messo in atto una politica di reclutamento. d’Urso Gatti e Bianchi ha accolto Valeria Mazzoletti, uscente da Pedersoli & Associati, come nuovo capo dipartimento, conquistandosi una posizione sul podio del contenzioso societario. Un investimento sul mercato dell’Ip per Nctm ha portato in studio Lorenzo Attolico, proveniente da R&p Legal dove era stato managing partner. Giovanni Carcaterra, dopo quasi cinque anni, ha lasciato Orrick Herrington & Sutcliffe per rafforzare il contenzioso di Lca Lega Colucci. A incrementare le fila del dipartimento della boutique di Riolo Calderaro Crisostomo è giunto Gennaro Arcucci, uscito da Bernascone & soci.

Anche alcuni studi internazionali hanno deciso di attingere ai lateral hire per mettere il contenzioso a servizio del proprio core business. Apripista di questa tendenza è stato Linklaters che ha creato ex novo il dipartimento affidando la guida ad Alessandro Villani, uscito da Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners. Un altro importante ingresso è stato messo a segno da Ernst & Young con Massimiliano Marinozzi, ex Hogan Lovells, allo scopo di accrescere il proprio ruolo nel mercato italiano dei servizi legali. Più di recente Mariafrancesca De Leo ha lasciato Riolo Calderaro Crisostomo per passare nelle fila di Eversheds Bianchini. Un discorso a parte riguarda gli spin off del
2013. Ha fatto il debutto nel settore la boutique Cavallini e Zattoni, composto da Cesare Cavallini e Enrico Zattoni, contenziosista uscente da Labruna Mazziotti Segni (ora Lms). La novità nell’ambito arbitrati – che si contraddistingue per la netta superiorità del singolo sulla squadra
– è stata la nascita di Arblit, insegna specializzata in arbitrato e contenzioso internazionale, fondata da Luca Radicati di BrozoloMichele Sabatini, entrambi uscenti da Bonelli Erede Pappalardo.


I casi discussi: Mps, Seat, Generali
Il filo conduttore che accomuna Monte dei Paschi di Siena, Seat Pagine Gialle e Generali, tre dei maggiori pilastri dell’economia italiana, riguarda un’area su cui il contenzioso si è infervorato nell’ultimo anno: il controllo e l’azione di responsabilità nei confronti di ex amministratori. Il primo, in ordine di tempo, è stato il gruppo Generali, che ha chiesto parere a ben cinque studi legali (tra cui Bonelli Erede Pappalardo e Portale Visconti) per sondare la responsabilità di Giovanni Perisinotto e Raffaele Augusti, rispettivamente ex amministratore delegato ed ex direttore generale di Generali, indagati poi, dalla Procura di Trieste, per ostacolo alla vigilanza.

A inizio marzo 2014 è stata la volta di Fondazione Monte dei Paschi di Siena, che ha chiesto un parere legale allo studio De Nova in merito
all’eventuale azione di responsabilità contro gli ex vertici, Jp Morgan e altri 12 istituti di credito; la Fondazione è pronta a chiedere quasi 750 milioni di euro agli ex organi amministrativi dell’ente e agli istituti di credito che hanno assistito la banca durante le operazioni del triennio 2008-2011. Appena qualche giorno dopo, l’assemblea ordinaria di Seat Pagine Gialle ha deciso di procedere con l’azione di responsabilità nei confronti di 17 degli ex amministratori del gruppo, inclusi l’ex amministratore delegato Luca Majocchi e l’ex presidente, avvocato Enrico Giliberti. Le cause sono state affidate allo studio legale Franchini che, con il professor Fabio Franchini e l’avvocato Ettore Maria Negro, ha curato la relazione sulla proposta di azione di responsabilità, che copre il periodo dal 2003 al 2012 e ipotizza un danno di 2,4 miliardi di euro.



TAGS

BonelliErede, Pedersoli, Advant NCTM, SLA Linklaters, Hogan Lovells, V&A Visconti, Eversheds Sutherland, Bernascone & Soci, Nova, Cavallini e Zattoni, Franchini, LCA, EY SLT, LMS, Gianni & Origoni, Gatti Pavesi Bianchi Ludovici, Orrick Herrington & Sutcliffe, Cappelli RCCD, RP Legal & Tax, Arblit EnricoGiliberti, LorenzoAttolico, GiovanniCarcaterra, AlessandroVilla, LucaRadicati di Brozolo, MariafrancescaDe Leo, ValeriaMazzoletti, CesareCavallini, MicheleSabatini, GennaroArcucci, MassimilianoMarinozzi, EnricoZattoni, FabioFranchini, Ettore MariaNegro Camfin, Deutsche Bank, Fininvest, Generali, JP Morgan, Mondadori, SEAT Pagine Gialle, Ubs, Depfa Bank, Cir, Gpi


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA