In house

Landoll, la direzione legale si racconta

L’azienda italiana della cosmesi spiega a TopLegal la propria struttura legale e le sfide affrontate

11-06-2019

Landoll, la direzione legale si racconta

Attenzione alla distribuzione selettiva e gestione della contrattualistica, questi i principali obiettivi della direzione legale di Landoll. Landoll, fondata nel 1966 a Milano, è una società italiana che si occupa di progettazione, produzione e distribuzione di prodotti e servizi beauty. Le sue linee, conosciute dal mercato attraverso il marchio Nashi Argan, sono vendute in oltre 45 paesi nel mondo e sono distribuite in più di 800 saloni in Italia. 

Al momento l’azienda possiede una sola risorsa responsabile degli affari legali, ma nel prossimo futuro punta a internalizzare sempre più servizi. «Ancora oggi - spiega Fabrizio Luca Ascoli (in foto), amministratore delegato di Landoll - non riusciamo a trovare consulenti esterni con competenze adeguate in alcuni campi cruciali per il nostro business, in primis nella tutela della distribuzione selettiva del prodotto». Lo scollamento tra la domanda delle direzioni legali in house e l’offerta degli studi legali è un aspetto già emerso in diversi settori

Con distribuzione selettiva si intende l’attività volta a evitare la vendita indiscriminata del prodotto. Si tratta di un annoso problema che tuttavia è esploso con l’avvento di Internet e dell’e-commerce. Internet, infatti, ha dato la possibilità a chiunque di rivendere merci purché regolarmente acquistate. Tuttavia, una vendita incontrollata di un prodotto pensato a uso professionale comporta una sensibile perdita di credibilità sul mercato.

L’ad di Landoll ha raccontato a TopLegal anche la struttura attuale della direzione legale e le prospettive future, alla luce delle sfide legali affrontate in passato.

Quali sono le tematiche legali che sorgono nella cosmetica?
Nella cosmetica deve essere fatto innanzitutto un importante lavoro di etichettatura della merce. Inoltre, tutto ciò che concerne la proprietà intellettuale, la tutela del marchio e la contraffazione del prodotto è all’ordine del giorno. Noi stessi abbiamo dovuto tutelarci da un’azienda che ha agganciato il nostro marchio tramite l’utilizzo di denominazione e strategie di marketing praticamente identiche (forma della bottiglia del prodotto, foto simili nelle pubblicità, formula del profumo simile). Un’altra parte preponderante è la contrattualistica con i distributori, che molto spesso è fonte di contenziosi. 

Come è organizzato il dipartimento legale in Landoll e quali sono le sue competenze?
Al nostro interno disponiamo di una responsabile affari legali, Paola Crotti, che divide l’attività principalmente tra gestione della contrattualistica con collaboratori, fornitori e clienti, e protezione del sistema di distribuzione selettiva. Il tutto viene poi coordinato da me, che sono la figura a cui risponde la responsabile affari legali. Il carico di lavoro è sempre più pressante, specialmente con riguardo alla ricerca dei consulenti legali esterni più idonei e alla tutela del nostro impianto di distribuzione selettiva. Anche per questo motivo, attualmente siamo alla ricerca di un legale interno da inserire nella nostra sede di Crema.

Qual è la sfida più grande affrontata dalla sua direzione? 
La parte attualmente più complessa è indubbiamente il controllo della distribuzione, per la quale è difficile reperire competenze specifiche. L’implementazione della distribuzione selettiva si fa sempre più strategica e allo stesso tempo è dove è più difficile reperire risorse qualificate, in quanto si tratta di temi ancora nuovi (perlopiù nati dopo il boom dell’e-commerce) e in costante evoluzione. L’attività finalizzata a contenere le vendite non autorizzate - specialmente online - si fa ancora più complessa al di fuori dei confini nazionali. Nonostante ci sia una relativa armonizzazione delle normative a livello europeo, è estremamente complesso intraprendere azioni legali nei confronti di soggetti esteri.

Quali richieste vengono affidate all’esterno?
In maniera continuativa abbiamo esternalizzato a Griffeshield il monitoraggio delle rivendite online non autorizzate e l’uso improprio dei marchi, mentre l’attività ordinaria extragiudiziale è stata affidata a Cantore, studio milanese di fiducia con cui collaboriamo da anni. La parte di litigation, invece, la gestiamo caso per caso anche in base alle territorialità. In relazione a quest’ultima attività devo segnalare una certa difficoltà nell’individuare di volta in volta i legali che fanno al caso nostro, specialmente quando la disputa scoppia all’estero.

Cosa cerca nei consulenti legali esterni?
Cerco un forte orientamento al risultato, il legale deve diventare un alleato dell’azienda. Specialmente nel contenzioso, che è più aleatorio di altre attività, in caso di sconfitta mi aspetto che l’avvocato sappia imparare dai propri errori per non commetterli più. Sono stato seguito sia da partner di grandi studi che da titolari di studi piccoli. In entrambi i casi ho trovato un’eccessiva frammentazione delle specializzazioni, per cui di fatto non sono mai riuscito ad affidare tutte le attività dell’azienda a un solo studio legale. Preferisco variare e cercare di volta in volta il professionista migliore in quel determinato campo. L’avvocato, però, non va lasciato solo. L’azienda deve sedere al tavolo con lui in modo da elaborare congiuntamente una strategia vincente.

Come sono stati gestiti i contenziosi in cui è stata coinvolta Landoll? 
Negli ultimi tre anni abbiamo intrapreso diversi contenziosi legati alla protezione della distribuzione selettiva. Purtroppo, essendo un tema relativamente nuovo, troppo spesso si confonde con quello dell’esaurimento del marchio. Ci è capitato di frequente di imbatterci in studi che si occupano di marchi e brevetti, ma che non hanno esperienza o competenze per riaffermare i principi di distribuzione selettiva, arrivando quindi a risultati oggettivamente deludenti, specialmente quando si tratta di azioni intraprese all’estero. Inoltre, ho notato che quando si tratta di contenzioso molto spesso l’approccio del legale è miope e si limita a suggerire di volta in volta le mosse da intraprendere. Personalmente, apprezzo molto di più quando fin dalle battute iniziali mi viene sottoposto un piano di azione strategico che comprende tutti i possibili scenari, in modo tale che si è sempre preparati a ogni evenienza.

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SLC Cantore Fabrizio LucaAscoli, PaolaCrotti Landoll, Griffeshield


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