di Francesca Lai
«Oggi le aziende sono chiamate a raggiungere risultati sempre più ambiziosi, e, al tempo stesso, devono prendersi cura del benessere dei propri dipendenti». Due facce, imprescindibili, della stessa medaglia che definisce il destino, di gloria o di insuccesso, delle organizzazioni. È ciò che accade nell’epoca dei paradossi, la nostra, in cui crescono i professionisti della generazione alpha (i nati tra i primi anni del 2010 e la metà degli anni 2020) e quelli della generazione X (i nati tra il 1965 e il 1979) un poco arrancano. «Se me lo avessero detto vent’anni fa, l’avrei definito un paradosso irrisolvibile. Oggi, però, convivere con questi paradossi è diventato la formula per interpretare la complessità del nostro tempo». Così riflette Andrea Laudadio, head of learning & development di Tim e responsabile della Tim Academy, che sarà uno dei relatori al Labour Forum di TopLegal, in programma a Milano martedì 22 ottobre 2024.
In Tim dal 2019, Laudadio guida una struttura che ingloba i dipartimenti di formazione, sviluppo, welfare, diversity & inclusion e belonging della società che, fra Italia e Brasile, occupa circa 27mila persone. «Ogni giorno mi occupo di diversità e inclusione, un bellissimo esempio di paradosso dei nostri tempi», continua Laudadio. «Da una parte, per ‘fare delle aziende delle comunità’ serve avere una identità chiara e forte e dei confini che la separino da quello che ‘non è’. Dall’altra, per essere inclusiva, serve che i confini siano morbidi, sfumati e ‘aperti’, per accogliere l’altro».
L’intervista completa è stata pubblicata su TopLegal Digital di ottobre 2024 – n. 8. Registrati / accedi al tuo profilo per sfogliarla gratuitamente