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LAVORO A CHIAMATA: ABERCROMBIE CONDANNATA

La Corte d' Appello milanese ha ordinato il reintegro di un lavoratore assistito dallo studio Dirittielavoro licenziato al compimento dei 25 anni. La catena di abbigliamento è stata affiancata da Baker & McKenzie

17-04-2014

LAVORO A CHIAMATA: ABERCROMBIE CONDANNATA

La Corte di Appello di Milano ha accolto il ricorso di un giovane dipendente di Abercrombie & Fitch assistita da Baker & McKenzie assunto con contratto di lavoro a chiamata e poi licenziato al compimento dei 25 anni. Il lavoratore è stato assistito dallo studio Dirittielavoro.

Il team di Baker & McKenzie è stato guidato dal partner Massimiliano Biolchini coadiuvato da Antonio Luigi Vicoli e Cristina Padovan. Per lo studio Dirittielavoro hanno lavorato il socio fondatore Alberto Guariso e Maria Cristina Romano.

I giudici d'appello hanno condannato l’azienda a reintegrare il lavoratore, oggi 27enne, assunto nel 2010 con un contratto a chiamata, quando in realtà svolgeva un lavoro a tempo determinato con orario part-time. La Corte, si legge nel dispositivo, "dichiara la natura discriminatoria del comportamento tenuto da Abercrombie Fitch Italia srl per aver assunto il ricorrente in forza della sola età anagrafica".

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Baker McKenzie, Diritti e Lavoro MassimilianoBiolchini, CristinaPadovan, AlbertoGuariso, Maria CristinaRomano, Antonio LuigiVicoli Abercrombie & Fitch


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