Non sono poche le sfide che attendono gli in house e Hr manager per il prossimo anno. L’attuale contesto sociale economico continuerà a spingere le imprese verso modelli organizzativi aziendali ibridi. La pandemia negli ultimi due anni ha complicato la gestione del rapporto di lavoro, soprattutto per la rapida diffusione del lavoro agile. Imprese e studi si troveranno a dover affrontare i problemi derivanti dalla mancanza di risorse e dall’assenza di competenze adeguate a rispondere alle nuove esigenze del mercato, in un contesto normativo in costante evoluzione. Le prospettive di rallentamento dell’economia, inoltre, potrebbero far aumentare il numero di imprese costrette a ricorrere a piani di ristrutturazione per restare competitive.
Le criticità nelle divisioni Hr saranno sempre più legate alla ridefinizione del concetto di subordinazione e alla formazione dei lavoratori. La conversione di interi settori produttivi fa insorgere nuove questioni legate al mutamento delle mansioni assegnate ai collaboratori. Si è assistito nell’ultimo biennio a un più ampio utilizzo della tecnologia digitale per via della diffusione del lavoro da remoto, che ha avuto un forte impulso nei periodi di confinamento obbligatorio, misura necessaria per contenere la diffusione della pandemia.
È aumentata nel frattempo la sensibilità degli stakeholder verso l’impatto dell’attività dell’impresa su clima e società, con una maggiore attenzione a livello reputazionale su tematiche di inclusione, governance e ambiente. Le sfide poste dal nuovo contesto socioeconomico stanno portando gli Hr manager a identificare nuovi parametri per organizzare il lavoro in azienda. Tra questi, la gestione del tempo, il lavoro da remoto, la tutela della privacy, fino alla messa in discussione della distinzione tra lavoro autonomo, lavoro subordinato e lavoro parasubordinato.
A livello normativo, nel corso dell’ultimo anno sono state introdotte nuove regole in merito agli obblighi di informativa a carico del datore di lavoro sulle condizioni applicabili al rapporto di lavoro, anche nei casi in cui vengano adottati processi decisionali automatizzati. È stata disposta la proroga, fino a fine anno, delle semplificazioni in materia di smart working. L'obbligo di preventiva stipula dell'accordo individuale per l'accesso al lavoro da remoto si applicherà dal prossimo anno. Restano ancora irrisolte alcune questioni legate al lavoro agile in tema di diritto alla disconnessione, al crescente fenomeno della mobilità internazionale dei lavoratori agili e al welfare aziendale.
Focus_Lavoro_2022.pdf