Lca punta alla quotazione in borsa. E in quest'ottica, ha compiuto due passi importanti in termini di governance: l'adozione del modello 231 e del codice etico. Con l'adozione del modello contestualmente è stato nominato un organismo di vigilanza monocratico, di durata triennale, composto da David Terracina. Inoltre, è stata adottata una procedura di whistleblowing, per cui sarà possibile inviare le segnalazioni previste dalla procedura di whistleblowing sia da parte di esterni che di interni.
Il managing partner dello studio, Giovanni Lega (nella foto, a sinistra), ha definito il modello 231 «un banco di prova decisivo per la realizzazione di un sistema di corporate governance realmente efficace all’interno dello studio. L’insieme di strumenti, regole, procedure, puntualmente previsti nel documento, hanno come scopo quello di garantire una gestione corretta e trasparente dell’attività professionale in linea con la nostra filosofia e visione». Maria Sardelli (nella foto, a destra), che ha coordinato il gruppo di lavoro del team compliance e coinvolto le figure apicali del business service di Lca, ha evidenziato che l'implementazione del modello 231 nello studio ha richiesto quasi un anno di lavoro.
Per quanto concerne il codice etico, è stato adottato per per assicurare che i principi di valore a cui tutte le persone dello studio devono ispirarsi siano chiaramente definiti, e costituiscano l’elemento base delle attività promosse, oltre che un modello di comportamento.
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