Lca sta vivendo un periodo di forte crescita. Specialmente negli ultimi mesi, infatti, lo studio ha dato vita a importanti operazioni di sviluppo tra cui una fusione con un altro studio e l’apertura del dipartimento di penale a Milano, il rafforzamento della presenza a Genova e l’allargamento della partnership. È chiaro l’intento dello studio di rafforzare le proprie competenze in settori chiave del mercato quali ad esempio il private equity, il diritto penale commerciale e la fiscalità.
Infatti, Lca ha annunciato alla fine dell’anno scorso la promozione di quattro partner: Nicola Lucifero, (responsabile del dipartimento food); Paolo Tagliaferri Gentileschi (contenziosista e giuslavorista); Roberto Pellizzari (fiscale) ed Emanuela Rollino (fiscale). Solo qualche giorno dopo, lo studio ha comunicato due ingressi nella sede di Genova: il partner Davide Magnolia e il senior associate Giacomo Falsetta, entrambi entrati nel dipartimento trasporti e logistica. Nei primi giorni dell’anno nuovo Lca ha inaugurato il dipartimento di penale, grazie all’acquisto di un team da Dinoia, composto dai soci equity Nicolò Pelanda e Matteo Uslenghi e dagli associati Paolo Erik Liedholm e Giovanni Morgese. A fine gennaio Lca ha integrato lo studio Db, boutique specializzata nelle operazioni di private equity e M&a, con focus sul mid market. Con tale operazione, la partnership si è aperta a Roberto de Bonis e a Fabio D’Esposito, che, unitamente a Sara Consoli, sono andati a rafforzare il dipartimento di corporate, M&a e private equity. A febbraio Lca ha annunciato l’ingresso del partner Dario Covucci, esperto del terzo settore, che è andato a rafforzare il dipartimento di contenzioso e infine, da ultimo, è stato integrato il dipartimento di banking & finance con l’ingresso del partner Davide Valli.
Le recenti operazioni compiute da Lca appartengono a una tendenza che questa testata ha più volte sottolineato. Negli ultimi anni sono stati diversi gli studi legali di medio-grandi dimensioni che hanno messo in atto strategie mirate a uscire da un segmento di mercato indifferenziato scomodo, posizionato tra il full service e la boutique mono specialista.
Lca, che oggi conta 140 professionisti di cui 37 partner, ha evidentemente avviato questo processo. Si tratta, infatti, di un fermento che guarda alla “contaminazione” di professionalità e competenze nell’ottica di raggiungere la dimensione del full service, come ha spiegato il managing partner e fondatore di Lca Giovanni Lega (in foto), in questa intervista rilasciata in esclusiva a TopLegal.
Nel giro di 3 mesi Lca ha promosso 4 partner e accolto più di 10 nuovi ingressi: qual è l’obiettivo dello studio?
L’obiettivo dello studio è raggiungere la struttura del full service, inteso, però, come concetto più ampio. Infatti, pur mantenendo l’ideale di coprire tutte le aree del mercato legale, preferiamo dare maggiore importanza a conoscenze che vanno al di là del diritto. Perciò puntiamo a coinvolgere sempre più professionisti con competenze trasversali in settori chiave del business. Ad esempio, l’avvocato specializzato in M&a che opera nel settore food, dovrà necessariamente “sporcarsi le mani” in materie lontane dal diritto quali la biochimica del frumento o la chimica del vino. Questo permette allo studio di creare al proprio interno team misti, composti da professionisti specializzati in diverse materie di diritto e extra diritto, che si interfacciano direttamente con il cliente. Solo così possiamo assicurare un reale servizio “full service”. E tutto ciò senza rinunciare alla corporate social responsibility: in Lca non ci può essere profitto se non c’è valore per gli altri.
Lca in due occasioni ha inglobato interi team: i professionisti provenienti da Dinoia e la boutique Db. Qual è la logica di questi spostamenti “di gruppo”?
Al riguardo occorre fare una premessa: Lca punta sempre ad acquisire intere squadre piuttosto che singoli professionisti. Ciò risponde all’esigenza di legare un dipartimento non tanto alla figura del singolo socio quanto alla struttura costituita da tutti i suoi membri.
Nello specifico, per quanto riguarda i professionisti provenienti da Dinoia, lo studio si era accorto da tempo che il penale commerciale era diventata una practice importante e sempre più richiesta. Perciò, al fine di assicurare ai nostri clienti una consulenza day by day efficace, quando si è presentata l’occasione di coinvolgere una squadra di professionisti a noi già nota, “abbiamo colto la palla al balzo”.
Allo stesso modo è avvenuta l’integrazione dello studio Db - che è andato a rafforzare il dipartimento già esistente di corporate, M&a e private equity - assicurando un focus sul mid market. I giovani professionisti della boutique si allineavano perfettamente ai nostri valori e alle nostre idee di sviluppo e pertanto è stato facile passare da una collaborazione esterna a una interna.
Ci sono altri dipartimenti in cui lo studio mira a ampliarsi?
Il dipartimento di amministrativo, una materia in piena espansione, è nel mirino di Lca che intende al più presto dotarsene. Inoltre, lo studio punta a rafforzare significativamente il dipartimento labour. I nuovi acquisti si inseriranno nella strategia più ampia dello studio che prevede l’apertura al mercato legale a 360 gradi. La crescita dello studio, però, dovrà sempre avvenire nel rispetto dei valori e dei principi essenziali della firm: qualità dei servizi offerti e partecipazione dei professionisti alla vita dello studio.
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