Separazioni

Le idee sulla crescita dividono Salvini Escalar

Livia Salvini annuncia la separazione da Gabriele Escalar e spiega in anteprima a TopLegal le motivazioni della scissione

19-03-2019

Le idee sulla crescita dividono Salvini Escalar



Dal 1 aprile Salvini Escalar darà vita a due nuove distinte associazioni professionali. I soci fondatori, Livia Salvini e Gabriele Escalar, hanno infatti deciso di sciogliere il loro lungo sodalizio professionale creando, rispettivamente, lo studio Salvini e lo studio Escalar. Livia Salvini porterà con sé tre soci e 18 professionisti, oltre a continuare la collaborazione con l’of counsel Franco Gallo. Dal punto di vista geografico, Escalar manterrà gli uffici del precedente studio di Roma, mentre Salvini terrà gli uffici di Milano. Entrambi, però, continueranno ad avere una sede a Miano e Roma. La suddivisione così ripartita non andrà ad intaccare i servizi offerti da entrambi gli studi, che continueranno a garantire la stessa tipologia di offerta sul mercato legale. 

Livia Salvini ha spiegato a TopLegal le motivazioni alla base della scissione, che riguardano soprattutto divergenze sui progetti di sviluppo dello studio. 

I due soci lavoravano insieme dal 2004, dopo la nomina del fondatore dello studio Franco Gallo alla presidenza della Corte Costituzionale. L’insegna era nata nel 1967 a Roma come realtà individuale sotto la guida del tributarista e professore universitario Gallo e aveva già subito un cambio di pelle nel 1993, in occasione della nomina di Gallo a ministro delle finanze. Fu allora che lo studio diventò studio associato facendo entrare tra i soci Livia Salvini. Una volta terminato il proprio secondo mandato pubblico, Gallo è rientrato nello studio come of counsel. Il core business dell’insegna, che nella sua configurazione pre-scissione conta circa 30 professionisti, è il diritto tributario a tutto tondo, dalla consulenza stragiudiziale fino all’assistenza nel contenzioso. 

Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a sciogliere l’associazione? 
Innanzitutto, voglio sottolineare che si tratta di una decisione consensuale. Si potrebbe parlare di un fenomeno raro nelle vicende degli studi legali, poiché non si tratta di uno spin-off bensì di un moto consensuale opposto da cui nascono due associazioni di professionisti distinte. Le ragioni di questa separazione sono da ricercare in una differente visione dello sviluppo dello studio tra me ed Escalar. In assoluta serenità, abbiamo rilevato che tali differenze non erano colmabili e abbiamo agito di conseguenza.

Qual è dunque la sua idea di sviluppo di uno studio legale?
Da parte mia sono favorevole all’ampliamento del numero di professionisti, in modo da dare risposte e soluzioni sempre più accurate e tempestive ai clienti. Quando ho iniziato a svolgere la professione, ormai molti anni fa, si potevano passare venti o trenta giorni a scrivere un parere importante. Adesso è impensabile: la velocità e lo sviluppo del mercato e degli affari, ma anche la nostra mentalità come quella dei clienti richiede risposte rapide. Ma non si deve perdere di vista l’obiettivo principale: fornire servizi di alta qualità. Per farlo è necessario avere una struttura solida, articolata su più livelli, di tipo piramidale, in cui i collaboratori abbiano obiettivi chiari e predefiniti e siano remunerati di conseguenza. Solo così si può ottenere il duplice obiettivo del ferreo controllo della qualità e dell’efficienza. Serve inoltre essere aperti a tutte le innovazioni degli strumenti tecnici al servizio della professione, con l’inserimento nello studio di figure orientate all'informatizzazione avanzata e al marketing. L’idea di studio associato che sostengo prevede uno sviluppo sostenibile ed equilibrato, senza perdere di vista la cura “sartoriale” per il prodotto, all’insegna del motto “il futuro richiede esperienza”. E sebbene il focus dell’attività dello studio sarà sempre sul suo terreno d’elezione, il diritto tributario, credo che lo studio dovrà anche sviluppare, in modo ancora più accentuato rispetto all’attuale, dei collegamenti “in rete” con altri specialisti di settori collegati, quali commercialisti e giuscommercialisti, specialisti nelle crisi d’impresa, amministrativisti, penalisti, ecc., in modo da fornire ai clienti una consulenza completa e mirata. 

Il metodo che voglio continuare a portare avanti in questa nuova avventura professionale consiste nel prestare una grande attenzione al problema giuridico (sostanziale o processuale), senza tralasciare la praticità. Al giorno d’oggi, occorre un necessario bilanciamento tra la teoria e la pratica. Il parere dell’avvocato-professore, che si dilunga in minuzie astratte del diritto, senza dare una risposta concreta al problema, è uno strumento ormai obsoleto. Oggi il parere può essere contenuto anche in poche righe di una e-mail, se ciò che serve è una soluzione immediata: ma ciò che è importante è che queste poche righe siano come la punta di un iceberg, alla cui base ci sono decenni di esperienza e di studio ad alto livello della materia.

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