In house: Fondo Italiano

LE NUOVE FRONTIERE DELLE PMI

In poco più di tre anni di attività il Fondo Italiano di Investimento ha deciso interventi per 785 milioni di euro. TopLegal ha parlato con il suo General Counsel, Gennaro Imbimbo, a capo della direzione legale sin quasi dalle origini della Sgr

01-03-2014

LE NUOVE FRONTIERE DELLE PMI

Il Fondo Italiano d'Investimento ( Fii) è ormai una delle principali realtà nel pa­norama economico italiano a sostegno delle piccole e medie imprese. E Gennaro Imbimbo, General counsel della Sgr ha assistito sin quasi dalle origini, alla costituzio­ne e allo sviluppo della società oggi tra i prin­cipali interlocutori delle pmi tricolori.

Dopo diverse esperienze nell’universo lega­le di Intesa Sanpaolo, tra cui da ultimo quel­la di senior legale all’interno della Ca’ de Sass – direzione legale, ufficio merchant banking e finanza d’impresa – Imbimbo è approdato nel Fondo nel giugno del 2011, a pochi mesi dall’avvio dell’attività del Fii, operativo dal no­vembre del 2010. In poco più di tre anni di atti­vità il Fondo, partecipata da otto soci paritetici (ministero dell’Economia, Cassa depositi e pre­stiti, Abi, Confindustria, Intesa Sanpaolo, Uni­credit, Mps e Istituto centrale delle banche po­polari), ha deliberato interventi per 785 milioni (di cui 360 milioni diretti con l’acquisizione di quote di minoranza su 37 investimenti delibe­rati e 425 milioni in fondi per 21 interventi de­liberati), affiancando pmi e imprenditori. Ora si parla di nuove frontiere da percorrere per il Fondo negli acceleratori di start up. Un’attività quindi in decisa espansione i cui confini non sono ancora completamente definiti. 

L’attività legale in- house 
Non certo quindi un compito semplice visto che, come spiega il Gc a TopLegal, « le attività in- house comprendono il supporto alle strut­ture aziendali su temi legali, societari e di nor­mativa connessi al patrimonio del Fii e all’ope­ratività della Sgr ». Più in dettaglio la divisione affari legali del Fii si occupa del supporto alla strutturazione delle operazioni straordinarie in funzione della tutela delle minoranze, delle attività attinenti l’individuazione, la selezione e la strutturazione delle proposte di investimen­to e della gestione delle partecipazioni e, infine, delle attività relative agli investimenti in veicoli (italiani e stranieri) attraverso la sottoscrizione di quote in holding di partecipazione o di fondi di private equity e venture capital. La divisio­ne quindi, come spiega il Gc con riferimento agli investimenti diretti della Sgr, opera nella predisposizione e revisione di non- disclosure agreements, di accordi preliminari (vincolanti o meno), di bozze di accordi di investimento, di patti parasociali e statuti (ad esempio con la previsione di diritti di veto), di strumenti (an­che) convertibili e convertendi, di accordi con i manager delle società target nonché le attività inerenti gli accordi di exit del FII. Il team si oc­cupa poi nel supporto all’analisi della struttu­razione dei nuovi investimenti delle portfolio companies e, ove richiesto, di consulenza alle società partecipate su singole tematiche di ca­rattere legale. Si consideri infine che le attività delle partecipate dal Fii spaziano nei più diversi settori dalle macchine utensili, alla componen­tistica fino ai servizi. In particolare, espanden­do di fatto anche le competenze richieste.

Per ciò che invece attiene, agli investimenti indiretti, l’attività riguarda principalmente il supporto all’analisi dei veicoli di investimento target e dei contratti di investimento. Un ul­timo aspetto che viene affrontato con sempre maggior frequenza dalla struttura legale del Fii è l’analisi preliminare degli impatti degli investimenti nell’ambito della normativa anti­trust che talvolta può costituire un barriera di ingresso ai fini della valutazione di un deter­minato investimento. « Si tratta quindi di un’attività abbastan­za ampia e difficilmente riscontrabile in altre società di gestione del risparmio », sostiene Imbimbo che poi aggiunge: « È una sfida com­plessa e in cui sto beneficiando della palestra pluriennale effettuata nel merchant banking di Intesa Sanpaolo ». 


Il modello Fii 
Tra i punti di forza della squadra, come spiega lmbimbo, vi è la «costante interazione e tra­sversalità con il management team della Sgr che permette di realizzare a pieno la collaborazione tra le diverse aree di business con il giusto mix tra esigenze commerciali e implicazioni legali connesse ai processi di investimento ». Di fatto la divisione legale del Fondo affianca i diversi team di investimento al fine di fornire tutti i supporti per analizzare, caso per caso, le singole fattispe­cie giuridiche e scongiurare il verificarsi di situa­zioni patologiche che possano compromettere l’investimento e la profittabilità dello stesso. Un vero e proprio modello Fii adeguato a sostenere il core business del Fondo.

In questo contesto, l’ambizione di Imbimbo è quella di «centralizzare la struttura legale della Sgr, costruendo una squadra in-house tale da for­nire sempre più supporto di consulenza interna ai diversi team». L’attuale struttura legale del Fii è in effetti «molto snella» e consente di gestire gli aspet­ti giuridicamente rilevanti connessi al patrimonio del Fii e l’operatività della Sgr, «con una giusta com­binazione tra l’autonomia interna e l’affiancamento a consulenti esterni». Almeno per ora. Le ambizio­ni, data anche la complessità delle attività svolte e le competenze richieste, sono di una crescita della squadra in-house in un prossimo futuro.

Articolo pubblicato in TopLegal marzo 2014.

In questo contesto diventano preziose per gli in-house, anche in un’ottica di possibile allar­gamento della divisione, le competenze legali relative all’universo dell’M& A con un focus nell’ambito delle acquisizioni di partecipazioni di minoranza (contrariamente a quanto gene­ralmente richiesto in ambito in-house societa­rio dove si prediligono le acquisizioni di quote di maggioranza) e nella gestione di tali quote, alla costruzione e gestione dei diversi strumenti di finanziamento e in tema di antitrust. Com­petenze ben definite e molto meno generaliste rispetto a quelle più frequentemente richieste nell’ambito degli in-house societari e che, a maggior ragione, contraddistinguono la divisio­ne legale del Fii. Di fatto poi, vista la struttura della Sgr e le attività richieste al team legale, le stesse competenze vengono richieste dal Fii an­che ai diversi studi esterni che, di volta in volta, collaborano con la Sgr nella gestione delle di­verse problematiche. « Ci avvaliamo del suppor­to degli studi esterni negli stessi ambiti in cui operiamo e di competenze maggiormente speci­fiche richieste caso per caso », spiega Imbimbo. Il Fii sta collaborando con tutti i maggiori studi, italiani e internazionali, in un’ottica di turna­zione dei relativi mandati. Non sempre tuttavia è possibile. « Per esempio si nota un sensibile divario tra le offerte di consulenza inerenti gli investimenti diretti rispetto a quelle previste per gli investimenti indiretti. Nel primo caso c’è un’ampia scelta di validi ed efficienti professio­nisti, con competenze e specializzazioni ormai consolidate. Nel secondo, ovvero per tutto ciò che concerne l’ambito dei servizi legali connes­si agli investimenti indiretti ( fund- of- funds), la specializzazione è limitata ad numero ristretto di professionisti », conclude l’esperto che tutta­via preferisce non sbilanciarsi sui singoli nomi.


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