Fintech e proptech sono materie in continua evoluzione, che si occupano di studiare e applicare le tecnologie più avanzate al servizio della finanza e del settore immobiliare. Anche il comparto legale sta adeguando la propria offerta creando team e servizi dedicati. Pavia e Ansaldo, per esempio, ha creato un focus group dedicato al fintech composto da professionisti con competenze trasversali, che si è occupato del “PeA Fintech Syllabus”, un glossario di vecchi e nuovi termini accompagnati da brevi note di commento da parte di esperti (tra cui esponenti di Microsoft e Almaviva), e della diffusione in rete di video e podcast su argomenti specifici attinenti alla materia. Un ampio programma per promuovere la divulgazione delle due materie di recente genesi in cui si è inserito anche il convegno “Applicazioni dell'intelligenza artificiale nel settore finanziario ed immobiliare”, promosso da Pavia e Ansaldo in collaborazione con Microsoft e con il patrocinio di Assoimmobiliare.
Ma quali sono i recenti sviluppi e cosa dobbiamo aspettarci in questi campi nel prossimo futuro? Secondo Mario Di Giulio, partner di Pavia e Ansaldo e coordinatore del focus group interno dedicato al fintech, in ambito finanziario occorre distinguere tra le innovazioni a servizio della finanza in senso puro e quelle che sono soltanto strumentali alla finanza. Per le prime la situazione vede strumenti già in essere e in continua evoluzione, essendoci già diversi sistemi di intelligenza artificiale che analizzano in modo automatizzato i trend economici e i movimenti di mercato. La sostituzione della valutazione umana è ormai un dato di fatto. Per quanto riguarda i sistemi strumentali alla finanza, come per esempio l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per individuare operazioni di carattere sospetto in ambito bancario, la situazione appare ancora più dinamica. Non tutte le banche, infatti, si sono ancora dotate di sistemi di questo tipo atti a individuare potenziali sintomi di anomalia all’interno di operazioni potenzialmente illecite e tuttora spesso si affidano alle valutazioni umane dei propri operatori. Questo campo, secondo Di Giulio, è in crescita esponenziale perché nel futuro la quasi totalità delle banche potrà affidarsi a sofisticati strumenti informatici capaci di individuare situazioni sospette, come già succede per esempio nella casella antispam delle e-mail. «Si stanno facendo passi da gigante – spiega Di Giulio – anche nell’ambito dei sistemi di pagamento, sempre più innovativi e digitali. Ormai non è più così rara l’effettuazione di pagamenti tramite smartphone».
Per quanto riguarda il proptech, vi sono già diversi sistemi che permettono di ottimizzare i consumi all’interno della propria abitazione. È già possibile, ma non ancora diffuso, anche risparmiare sui consumi tramite la programmazione dell’utilizzo degli ambienti lavorativi condivisi, sulla base di prenotazioni delle postazioni da parte dei dipendenti. «L’utilizzo di sistemi di tracciabilità – racconta Di Giulio – potrebbero essere messi al servizio della manutenzione, in modo che possa essere segnalato all’interno di complessi immobiliari la necessità di un intervento e si possa reperire l’elenco di tutti gli interventi già avvenuti». Secondo Di Giulio, la sfida in questo settore consiste nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per accertare con precisione il valore di un immobile, sulla base della raccolta di tutta una serie di dati relativi allo stesso. Inoltre, non siamo troppo lontani dal vedere l’applicazione della blockchain anche nel property management e nella gestione dei submandatari.
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