Il diritto penale tributario è in continua evoluzione e le sfide che la nuova normativa pone alle aziende e ai professionisti sono sempre più complesse. Nel 2019 il legislatore ha ritenuto opportuno innalzare le sanzioni dei reati tributari portandoli ai livelli di reati con maggiore disvalore sociale, un deciso cambio di rotta rispetto all’impostazione avviata quattro anni prima, quando era stata diminuita la rilevanza penale di alcuni comportamenti di evasione fiscale, limitando la sanzione penale solo ai reati più gravi connotati da elementi di fraudolenza.
Il tema è stato affrontato in un recente webinar rivolto a general counsel, manager e imprenditori, organizzato dallo studio Cagnola in collaborazione con TopLegal, in cui sono stati analizzate le nuove prospettive della materia. All’incontro, che si è tenuto in video conferenza, ha visto il coinvolgimento di Fabio Cagnola, name partner di Cagnola, Filippo Ferri, partner di Cagnola, Livia Salvini, name partner di Salvini, Chiara Todini, partner di Salvini e Carlo Nocerino, procuratore aggiunto del Tribunale di Brescia.
Tra i punti caldi, l'eccessivo aggravamento complessivo nel trattamento sanzionatorio dei reati tributari e l’estensione dei reati tributari al catalogo dei reati presupposto del D.Lgs. 231/2001, che ha acuito la delicatezza e il potenziale impatto della normativa penale tributaria sulle imprese, aprendo inediti scenari anche nel campo della compliance aziendale.
Secondo Cagnola, la nuova legge ha perduto un'occasione di fare chiarezza che da sempre angoscia i dirigenti delle imprese, connesso alle conseguenze sotto il profilo penale che hanno le procedure adesive e conciliative. «Il tema è stato affrontato dalla giurisprudenza, ma il grado di elaborazione è ancora insoddisfacente» ha sottolineato Cagnola, secondo cui sarebbe necessaria un'ulteriore riforma per distinguere tra reati commessi con frode e senza frode.
Nell'ambito dei reati tributari è stato introdotto anche il tentativo di evasione con carattere transnazionale, che pone nuove sfide a livello interpretativo e ulteriori articolazioni nel procedimento, basti pensare alla nuova figura della procura europea, ha aggiunto Salvini.
Todini è intervenuta sottolineando il punto di frazione tra il procedimento amministrativo tributario e penale, nonostante l’intervento del 2015 da parte del legislatore in tema di abuso di diritto. Ferri, invece, si è soffermato sulla circolazione delle prove, un tema complicato e sottovalutato e che riguarda la trasmigrazione degli elementi di prova da una sede processuale all’altra.
Nocerino, infine, procuratore aggiunto al Tribunale di Brescia, nella doppia veste di pubblico ministero e di giudice tributario di secondo grado, ha ricordato la necessità del doppio binario tributario/penale, considerando i diversi meccanismi nella valutazione della prova nel processo tributario e nel processo penale, auspicando la nascita di commissioni tributarie autonome, formate da classe di magistrati contabili specializzati, terzi all’amministrazione finanziaria e ai contribuenti.
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