Blockchain, smart contract, criptovalute, Ai e realtà aumentata. Le nuove tecnologie permettono la continua interazione personale e commerciale fra gli utenti e la fusione fra mondo reale e virtuale. Nuove modalità di interazione che cambieranno l'operatività delle aziende e le loro relazioni con tutti gli stakeholder. In questo contesto liquido ― gli esperti del settore lo chiamano "metaverso", la convergenza tra spazio fisico e digitale ― gli studi saranno chiamati sempre di più ad affiancare le imprese nell'attività di risk management. L'obiettivo è non farsi trovare impreparati di fronte alle diverse tipologie di rischio, connesse allo sviluppo delle tecnologie digitali, e al possibile impatto sull'attività aziendale delle nuove applicazioni e delle novità sul fronte normativo.
Grande attenzione andrà riservata al rispetto delle norme in materia di protezione dei dati personali e alla cybersecurity, tenendo presente la complessità nelle procedure di identificazione, verifica e attribuzione delle responsabilità per perseguire gli autori degli attacchi. La rete offrirà maggiori opportunità, ma anche rischi, soprattutto per i titolari di diritti di proprietà intellettuale e industriale, così come per i fornitori di contenuti.
Sarà fondamentale rafforzare la tutela di marchi e segni distintivi, anche per evitare abusi e casi di contraffazione che potrebbero ingenerare confusione nel pubblico degli utenti. Inoltre, i soggetti che venderanno i propri servizi nel metaverso saranno chiamati a rispettare sia tutte le norme che l'ordinamento pone a tutela dei consumatori sia le regole che disciplinano le attività di prestatori dei servizi di commercio elettronico. Il più ampio utilizzo di soluzioni di intelligenza artificiale richiederà soluzioni normative uniformi e quanto più possibile globali, mentre le imprese dovranno dotarsi di sistemi di compliance sofisticati e affidabili.
L’avvento della data economy ha aumentato anche la pressione sui legislatori di tutto il mondo per fare ordine in un ambiente per troppo tempo lasciato all’autoregolamentazione. La sfida è quella di costituire una governance del digitale. In prima linea l'Unione Europea, che negli ultimi mesi sta portando avanti quattro proposte di regolamento in materia: il cosiddetto Data governance act sullo scambio in rete di dati; il Digital services act e il Digital markets act sul commercio digitale e sui contenuti sul web; e l'Artificial intelligence act sull'intelligenza artificiale, destinata, secondo gli esperti, a incidere con maggior evidenza sul tessuto economico e sociale degli Stati membri. Lo sviluppo di intelligenza artificiale richiederà, infatti, significativi investimenti alle aziende, che hanno perciò la stringente necessità di tutelare al meglio i propri dati e la proprietà intellettuale.