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Le strade del penale

I cambiamenti normativi e le mutate esigenze delle aziende portano all'evoluzione dell'offerta. Mentre i modelli boutique e full-service mostrano segni di convergenza, sul mercato si affaccia una terza via

26-11-2015

Le strade del penale

La recente ricerca sul settore penale svolta da TopLegal, in uscita sul prossimo numero di dicembre, mostra un quadro in evoluzione. Gli scenari di mercato si stanno modificando lungo tre direttrici: il contesto normativo, le richieste del mercato e l’offerta degli studi.

Importanti cambiamenti sul piano normativo hanno portato le aziende a una maggiore consapevolezza del rischio penale e alla richiesta di un ventaglio di servizi sempre più ampio. Gli studi, realizzata l’insufficienza del modello unipersonale, si stanno attrezzando per fornire una risposta alle aziende. Mentre il modello boutique e quello full-service mostrano punti di convergenza, l’offerta inizia a declinarsi in una terza via.

Una stagione di riforme
Nel corso del 2015, il legislatore ha apportato rilevanti modifiche all’impianto normativo del Paese. Esempi di questo rinnovamento si trovano nel penale ambientale, con l’introduzione della legge in materia di ecoreati, e nel penale societario, con l’introduzione del reato di autoriciclaggio, che pone diversi problemi di tenuta in capo ai modelli 231 di cui devono dotarsi le società. Il tutto aggravato dalla mancanza di linee guida univoche e di precedenti giudiziari.

Le aziende e i driver del mercato
In un contesto in cui l’incertezza fa da padrona, la consulenza penale preventiva diventa indispensabile in un’ottica di riduzione del rischio penale. Tuttavia, al momento questo trend riguarda principalmente le grandi società, in particolare estere, sia per le maggiori disponibilità in termini di budget da dedicare alla consulenza, sia per una più diffusa cultura della prevenzione. Diverse invece le esigenze delle Pmi, che si affidano al penalista solo in caso di avvenuta notifica delle autorità giudiziarie.

L’offerta si evolve
Per anni il mercato è stato caratterizzato da due modelli opposti: in sede dibattimentale, l’iperspecializzazione delle boutique e, in ambito consulenziale, l’integrazione multidisciplinare degli studi full-service.
Le insegne più attente ai cambiamenti hanno però compreso la necessità di modificare i propri servizi. Le boutique, ricercando una maggiore sinergia con le aziende, puntano su un modello maggiormente strutturato e aziendalista che consenta loro di avere anche maggiore presenza in ambito consulenziale, mentre gli studi full-service cercano di rafforzare i propri dipartimenti e aumentano la loro presenza in ambito dibattimentale.

Ma in un contesto di mercato complesso, non riducibile a una semplice dicotomia, emerge una terza via, alternativa sia a quella delle boutique mono-practice sia al full-service, che coniuga l’offerta penale con specializzazioni che vi si possono ben integrare.

Ne sono un esempio tipico le crescenti sinergie tra penale e tax. Il penalista decide dunque di affiancarsi a uno specialista con l’obiettivo di ampliare la portata della consulenza in uno specifico ambito. In questa direzione, si segnala nell’area di Padova, la recente fusione, anticipata da TopLegal, tra il tributarista Davide Druda e il penalista Fabio Pinelli, che hanno dato vita a Pinelli Druda.

Il tax non sembra, però, l’unico settore soggetto a sinergie. Basti pensare al recente accordo tra Lexellent e il penalista Paolo Aldrovandi, specializzato in diritto penale del lavoro, che collaborerà con lo studio come of counsel.

La ricerca sul settore penale sarà disponibile in versione integrale nella TopLegal Review di dicembre/gennaio.

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Lexellent, Pinelli FabioPinelli, PaoloAldrovandi


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