Analisi 2008-2014

Leva alle strette

La crisi economica ha trasformato le compagini, portando a una riduzione della leva di oltre un quinto negli ultimi sei anni. A subire il maggior ridimensionamento, il magic circle londinese

18-06-2015

Leva alle strette

Dalla comparazione delle compagini di alcuni primari studi con la situazione pre-crisi del 2008 emergono diversi indicatori significativi (si veda tabella allegata). Prendendo un campione di 12 studi  ̶  tre studi italiani full-service (Bonelli Erede Pappalardo, Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners e Legance); tre internazionali inglesi (Clifford Chance, Freshfields e Linklaters); tre americani (Cleary Gottlieb, Orrick e Paul Hastings); e tre boutique (d’Urso Gatti e Bianchi, Lombardi Molinari Segni e Pedersoli)  ̶  si evince che le insegne complessivamente hanno ridotto il rapporto tra soci e professionisti del 22%, passando da una relazione di 1:6,8 a quella di 1:5,3. L’accorciamento della leva è la risultante dei tagli alle squadre (-4,2%) e dell’allargamento della base equity (22,3%).

Raffrontando i dati dei singoli studi, balza il ridimensionamento avvenuto alle squadre degli studi magic circle, che in termini percentuali hanno perso più professionisti e soci. Il primato per calo di professionisti è di Clifford Chance con 63 avvocati in meno (-43,7%), seguito da Freshfields (meno 38, -34,5%) e Linklaters (meno 12, -20,3%). Clifford Chance ha inoltre perso più soci, con otto equity in meno (-30,8%); seguito da Freshfields (meno due, -11,8%). I tre studi londinesi sono gli unici a non aver allargato la partnership, mentre le altre nove insegne hanno registrato tassi di crescita. In particolare Lombardi Molinari Segni, che da sette soci è passato a 15, crescita non distribuita negli anni ma concentrata nel corso dell’ultimo anno fiscale con l’ingresso di sette nuovi soci.

Tutte le insegne hanno accorciato la leva a eccezione di Paul Hastings, che aumentando il numero dei professionisti del 106,3% e allargando la partnership a un unico socio, ha allungato la leva del 77%, passando da un rapporto di 1:2,7 a quello di 1:4,7, un valore che comunque permane inferiore alla leva media riscontrabile attualmente nelle altre undici insegne. 

Il rapporto tra soci e professionisti più alto in assoluto è quello di Orrick che, pur avendo accorciato la leva del 29%, continua ad avere una struttura fortemente basata sulla forza lavoro delle squadre, con 9,9 professionisti per ogni partner. Lo segue, ma a notevole distanza, un altro americano – Cleary Gottlieb – con un rapporto di 6,8 professionisti per socio. Agli antipodi si colloca invece Pedersoli, che con una leva di 1:4,1 è lo studio con il maggior tasso di seniority. 


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