Le professioni non attirano più come una volta. A evidenziarlo sono i dati diffusi dal Miur sui risultati degli esami di abilitazione, condotti su oltre 20 categorie: i candidati sono calati di quasi un terzo (-31%) in un decennio, dai 79mila del 2006 ai quasi 55mila del 2015. Tra le categorie in calo, non mancano quelle di notai, avvocati e, soprattutto, commercialisti, i cui candidati in dieci anni sono scesi del 43,5 per cento.
Di seguito, una rielaborazione di TopLegal sui dati Miur relativi al calo di candidati all'abilitazione:
Lo scarso appeal sui giovani è legato a doppio filo alla crisi dei redditi. Il dato peggiore, in questo caso, lo fanno registrare i notai, che in dieci anni hanno perso il 36% degli introiti, pur restando la categoria più ricca. Non sfugge alla crisi nemmeno la professione forense, con una riduzione dei redditi del 14,7%: il 56% degli avvocati oggi ha un reddito sotto i 20mila euro annui.
Di seguito, una rielaborazione di TopLegal sul calo dei redditi:
Un ritorno d'interesse sulle libere professioni potrebbe arrivare con le novità del Jobs act degli autonomi, atteso oggi in aula alla Camera, che introduce una serie di tutele e di semplificazioni anche per i professionisti iscritti all’albo, come le “garanzie” nei casi di ritardo dei pagamenti o la possibilità di siglare contratti di rete.