Un giurista a capo di Alitalia. Berardino Libonati (in foto), contitolare dello studio Libonati-Jaeger dal 1999, è stato designato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze come nuovo presidente di Alitalia. La sua nomina sarà ratificata il prossimo 22 febbraio, data in cui è previsto il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della compagnia aerea.
Classe 1934, Berardino Libonati dal 1981 è professore ordinario presso l’Università La Sapienza di Roma. Dal 1994 al 1997 ha ricoperto la carica di presidente del consiglio di amministrazione del Banco di Sicilia, mentre dal 1995 al 1997 è stato presidente del Consiglio di Amministrazione di Finnat-Euramerica. Dal 1998 al 1999 è stato presidente anche di Telecom Italia e Tim e ha fatto parte del collegio sindacale di Eni dal 1992 al 1995. Attualmente è presidente della Banca di Roma e presidente del Cda di Swiss Re Italia, nonchè consigliere di amministrazione di Acotel Group dal maggio 2000, di Mediobanca dal 2001 e di Nomisma dal maggio 2003. Fa parte anche board della ESI (Edizioni scientifiche italiane dal 2003 ed è presidente di Unidroit (Insitut pour l'unification di droit privé) dal 2000.
A Libonati spetterà il compito di gestire il delicato passaggio della privatizzazione di Alitalia e di porre la firma sui conti relativi al 2006, che mostrano una perdita stimata sui 380 milioni di euro. Accanto a lui, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha designato come membri del Cda Aristide Police, esperto di diritto amministrativo, Giovanni Sabatini e Luciano Vannozzi, entrambi provenienti dal Tesoro, e Carlo Santini.
Intanto dalla short list dei possibili acquirenti del 30,1% del capitale della società in mano al Tesoro sono stati esclusi Fabio Scaccia, il fondo BenStar e Paolo Alazraki.