LINKLATERS, GOGP, CREDIT SUISSE: SULLA VICENDA PARMALAT RAGGIUNTO L'ACCORDO

20-10-2011

LINKLATERS, GOGP, CREDIT SUISSE: SULLA VICENDA PARMALAT RAGGIUNTO L'ACCORDO

«I procedimenti giudiziari intrapresi all'inizio di quest'anno da parte di Credit Suisse nei confronti di Linklaters, e poi da parte di Linklaters nei confronti di Gianni Origoni Grippo & Partners, Bruno Bartocci e Andrea Platania, sono stati risolti con soddisfazione di tutte le parti coinvolte». Questa è la dichiarazione
rilasciata dallo studio Gianni Origoni Grippo & Partners a TopLegal.it.

Sembrerebbe, dunque,  che sia Linklaters, che Gianni Origoni Grippo & Partners che Credit Suisse siano soddisfatti dell'accordo raggiunto. Anche se non è chiaro esattamente in quale misura i due studi dovranno contribuire, ne quale sia l'esatta cifra da corrispondere rispetto alla iniziale richiesta di risarcimento avanzata.

Era febbraio di quest'anno, quando, Credit Suisse ha deciso di fare causa, per responsabilità professionale, alla law firm del magic circle Linklaters, chiedendo il risarcimento di circa130 milioni di euro per i danni causati da un parere, ritenuto errato, sulla conclusione di un’operazione di finanza strutturata tra Credit Suisse e Parmalat.
Per capire meglio la dinamica dei fatti bisogna tornare al  2001, quando Parmalat Brasile, ha emesso un bond convertibile da 500 milioni di euro sottoscritto da Credit Suisse, all’epoca  Credit Suisse First Boston. Al contempo, Credit Suisse e Parmalat hanno stipulato un forward sale agreement (Fsa) ai sensi del quale, Parmalat si impegnava ad acquistare da Credit Suisse, per il corrispettivo di circa 248 milioni di euro, la titolarità di tutte le azioni Parmalat Brasile che sarebbero derivate dalla conversione del prestito alla data di scadenza. Nel 2003, poi,  Parmalat è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria e nell’ambito di questa procedura sono state promosse azioni revocatorie, anche nei confronti di Credit Suisse che riuscì a chiudere la partita grazie a un accordo transattivo da 154 milioni (la richiesta di revocatoria del commissario straordinario Enrico Bondi, invece, era stata per l’intero ammontare della somma anticipata).

Credit Suisse ha, pertanto, tirato in causa lo studio magic circle, che a sua volta si era avvalso di un parere dello studio Gianni Origoni Grippo (Gogp), accusandolo di non aver evidenziato tutti i rischi connessi all'operazione nella redazione dell’opinion.

La banca si è avvalsa per la tutela dei propri interessi dello studio Allen & Overy  con un team guidato dal socio John O’Conor, con i consulenti esterni Jonathan Sumption, Mark Howard e Tom Adam.
Linklaters, che inizialmente era assistita da Clyde & Co, è stata poi seguita da Slaughter and May con  Deborah Finkler, e Bonelli Erede Pappalardo,  con Luca Radicati di Brozolo, Giovanni Domenichini e Gianpiero Succi, mentre Clyde è diventato consulente dell'assicurazione dello studio legale.
Lo studio inglese ha, a marzo, chiamato in causa Gogp, decidendo di “girare” l’azione di responsabilità mossa nei suoi confronti da Credit Suisse, verso gli ex alleati italiani. In particolare, Linklaters ha depositato una denuncia contro lo studio Gianni Origoni Grippo & Partners nelle persone dei suoi rappresentanti legali Francesco Gianni e GianBattista Origoni, l’avvocato Bruno Bartocci e l’avvocato Andrea Platania (che all’epoca dei fatti lavorava nella sede di Londra dello studio). Bartocci e Platania, nel frattempo hanno anche lasciato Gianni Origoni Grippo. Il primo è socio dello studio Legance. Il secondo, invece, risulta director a Barclays Capital.

Lo studio Gianni Origoni Grippo fu interpellato da Linklaters per fornire delucidazioni sul contenuto dell’articolo 67 primo comma numero uno della legge fallimentare che descrive cosa sia una revocatoria. In quel frangente, secondo quanto TopLegal aveva  potuto ricostruire, gli avvocati italiani non furono informati sul contesto e sull’operazione a cui si riferiva questa richiesta di informazioni. Pertanto, il parere reso consistette nella mera illustrazione del contenuto della norma svincolata da una analisi del caso a cui si sarebbe dovuta applicare. Inoltre, sempre secondo quanto appreso da Toplegal, allo studio Gianni nulla fu chiesto in merito al contenuto dell’articolo 50 della Prodi Bis  (in forza del quale Parmalat agì contro Credit Suisse).

Gianni Origoni Grippo & Partners si è avvalso, nella controversia, della consulenza di Cms Cameron McKenna.

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