DAGLI STUDI

Lipani: «Evolviamo, ora siamo una multipractice»

La strategia si basa sull’integrazione per industry: real estate, energy, Ict e pubblica amministrazione sono i focus principali

10-12-2024

Lipani: «Evolviamo, ora siamo una multipractice»

 

di Francesca Lai 

 

Tredici professionisti entrati nella squadra e una nuova strategia di crescita.  «Circa il 20% delle cause provoca l'80% degli effetti». Per spiegare il futuro del proprio studio, Damiano Lipani prende in prestito il celebre principio di Pareto. «È questo l’assunto da cui abbiamo tratto ispirazione per sviluppare la nostra strategia», dice il fondatore dell’insegna. In altri termini, per il mercato dei servizi legali, la maggior parte del fatturato (80%) deriva da una piccola percentuale (20%) di clienti. «Siamo certi che si possano trarre grandi risultati proprio da quelle attività e clienti che oggi producono il minore effetto», afferma Lipani. 

 

Si parte dai teoremi per arrivare alla pratica: dal primo gennaio 2025 accanto al nome dell’insegna si aggiungerà un suffisso: Lipani Legal & Tax. Il cambiamento è parte di un percorso iniziato tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 con il rebranding. Ora lo studio punta a diversificare i servizi, senza dimenticare l’anima d’origine: «Lo studio ha deciso di puntare e completare le practice presenti in quelle Industry in cui la nostra matrice elettiva è una componente – afferma Damiano Lipani, fondatore dello studio –. Così puntiamo decisamente al real estate, all’energy, all’Ict, alla pubblica amministrazione, integrando competenze che ci permettano di poter operare in settori industriali in cui i nostri professionisti abbiano spiccate conoscenze».  

 

Non più solo diritto amministrativo, ma anche diritto tributario, finanziario e bancario, nonché M&A. «Abbiamo deciso di avere una nuova missione e, conseguentemente, lo studio ha rivisto la propria strategia e per fare ciò avrà una nuova organizzazione». A questo fine, Lipani ha recentemente ampliato la rosa dei propri servizi grazie all'integrazione del team di Claudio Visco, proveniente da Macchi di Cellere Gangemi, per cui ha collaborato dal 1993 divenendo managing partner. Con questa operazione, Lipani raggiunge 32 professionisti di cui 11 soci. «Presto nomineremo un nuovo partner», rivela Lipani. 

 

«Siamo sempre troppo concentrati su ciò che facciamo abitualmente, perché è apparentemente più facile. Ma spesso è l’evoluzione a portare il maggior beneficio», dice  Lipani. L’operazione ha visto l’ingresso di tredici nuovi professionisti, tra cui, i partner Claudio Visco, Arnaldo Salvatore, Federico Di Cesare, ed Ernesto Pucci, oltre agli of counsel Salvatore Lamarca, Anna De Luca e Lorenzo Lucchini

 

Questi profili porteranno nuove competenze all’interno del team dello studio. «Settori come il diritto finanziario e bancario, l’M&A e il diritto tributario non sono mai stati il nostro focus principale – aggiunge Lipani –. Grazie a questa integrazione, possiamo finalmente offrire una gamma di servizi completa nei settori più richiesti dal mercato internazionale». Un’evoluzione che punta a conquistare nuovi territori senza dimenticare la dimensione di origine: «Vogliamo crescere senza diventare uno studio full service – chiarisce Lipani –.  Continuando a preservare la qualità dei rapporti interni tra i professionisti dello studio: ancora oggi, dopo l’integrazione, manteniamo la riunione plenaria settimanale che coinvolge tutte le practice». 

 

Claudio Visco, nuovo senior partner, guiderà il settore del diritto finanziario e bancario, affiancato da altri due professionisti. «Porto con me l’esperienza maturata in oltre trent’anni nell’Iba (International Bar Association) e una rete di relazioni internazionali che potrà fare la differenza per lo studio», dice Visco. Oltre alla sua practice, Visco coordinerà le attività internazionali e farà parte del consiglio di studio, contribuendo alla definizione delle strategie. 

 

Arnaldo Salvatore e Federico Di Cesare saranno alla guida del diritto tributario, coadiuvati da altre due professioniste. Ernesto Pucci, invece, si occuperà dei settori energy, real estate e M&A, collaborando con Visco nelle strategie internazionali, ossia nello «sviluppo di rapporti con studi legali esteri, soprattutto quelli indipendenti, anche nell’ambito delle mansioni svolte in seno all’International Bar Association, e con la clientela straniera o italiana impegnata all’estero», specifica Visco. Con l’ingresso di Visco e la sua squadra, Lipani mira a raggiungere «società multinazionali internazionali con una presenza in Italia, banche, intermediari finanziari e fondi d’investimento, utilities operanti nel settore energia, nonché costruttori e gestori di infrastrutture, compresi quelli del trasporto pubblico». 

 

Gli of counsel amplieranno ulteriormente l’offerta: Salvatore Lamarca per antitrust e regolatorio, Anna De Luca per diritto dell’unione europea e arbitrati internazionali, e Lorenzo Lucchini per la gestione.  

 

Per quanto riguarda il fatturato, la cifra del 2023 è stata di 4,8 milioni di euro, con una previsione di 5 milioni per il 2024. L’obiettivo per il 2025 è ambizioso: raggiungere i 6,6 milioni di euro. «Non vogliamo essere uno studio full service - chiarisce Lipani-, ma un corpo unico, coeso, che punti alla qualità delle relazioni interne e alla specializzazione». 

 

La strategia si basa sull’integrazione per industry: real estate, energy, Ict e pubblica amministrazione sono i focus principali. «I clienti più strutturati richiedono non solo competenze tecnico-giuridiche, ma una conoscenza approfondita del mercato di riferimento», sottolinea Lipani. 

 

 

Lipani si prepara, quindi, a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, evolvendo senza tradire la sua identità. «Cambiamo per crescere, ma restiamo fedeli a ciò che siamo: una boutique indipendente, ora anche multipratice», conclude Lipani. 

 

 

 

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Lipani Catricalà, Macchi di Cellere Gangemi DamianoLipani, ClaudioVisco, ErnestoPucci


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