LjLex, con il socio Duilio Cortassa (in foto), ha assistito l'Ambasciata iraniana a Roma nella procedura per il recupero di beni archeologici sequestrati dai carabinieri a Milano e restituiti all'Iran in base alla convenzione Unidroit sulla restituzione dei beni illecitamente sottratti.
Contattato da TopLegal, lo studio ha spiegato di aver assistito il consigliere per gli affari giuridici dell'Ambasciata iraniana, Kourosh Jafari, nel negoziato con la controparte che si è concluso nel 2015 con un indennizzo al possessore di buona fede degli oggetti.
La convenzione Unidroit, di cui l'Italia è firmataria dal 24 giugno 1995, tutela in primo luogo il proprietario originario, ma il possessore in buona fede che deve restituire il bene culturale ha diritto a un equo indennizzo. Tale indirizzo è stato inoltre confermato dalla Corte d'Appello di Milano, con una sentenza del 2013.
Il 13 marzo 2015 il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e il ministro iraniano della cultura e della guida islamica, Ali Jannati, hanno firmato il protocollo esecutivo di collaborazione culturale tra i due paesi. Immediatamente dopo, il governo iraniano ha iniziato a muoversi per il recupero degli oggetti appena conclusosi.
Nell'ambito dell'operazioni, Ljlex ha inoltre avviato, nel mese di dicembre, una best friendship con lo studio iraniano DadAndish per il tramite del suo managing partner Hamideh Barmakhshad.
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