Italia sì, Italia no. In White & Case il dibattito è aperto. Nel partner meeting di inizio anno, tenutosi a Praga, i soci dello studio hanno discusso apertamente dell’opportunità o meno di mantenere in vita la struttura milanese e i suoi 18 professionisti. Cercare di capire se il gioco vale la candela è fondamentale. Ma dalla riunione non è emerso un orientamento univoco. E in particolare, pare che siano stati i soci parigini dello studio a sostenere l’importanza di avere una base operativa a Milano.
Insomma, per ora la law firm ha preferito prendere tempo e magari ottimizzare i costi. Di qui la decisione di mollare via dell’Annunciata, dove lo studio si trovava a pagare 470mila euro l’anno per 1.200 metri quadri dei quali, però, solo 800 sono effettivamente utilizzabili. Lo studio, quindi, è impegnato nella non facile ricerca di una sede alternativa di dimensioni adeguate: 7-800 metri quadri.
Ma cosa hanno fatto nell’ultimo anno i 18 avvocati italiani di White & Case? Il bilancio non è stato così deludente. Secondo quanto risulta a TopLegal, lo studio avrebbe seguito circa 12 operazioni portando a casa un fatturato di circa 6 milioni. Molto lavoro è arrivato dal network. Ma ci sono state anche operazioni realizzate per clienti italiani come Coop Lombardia e Cattolica assicurazioni.
Tutto questo basterà a convincere gli americani a non mollare l’Italia? Lo vedremo. Intanto, i 18 di W&C cercano casa.
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