Lottomatica, con lo studio legale Torchia, ha ottenuto dal Consiglio di Stato il riconoscimento che
anche le ricevute di gioco rientrano nelle liberalizzazioni, e pertanto è venuta meno l'esclusiva a favore del Poligrafico dello Stato.
Dopo la pubblicazione del decreto liberalizzazioni la direzione legale di Lottomatica, rappresentata
dal general counsel Claudia Ricchetti e da Primiano de Maria,
responsabile dell’area tender e servizi, ha creduto che il decreto dovesse essere di immediata applicazione anche per gli scontrini del lotto ancora stampati dal Poligrafico
dello Stato sulla base di una presunta riserva di legge.
Il caso è emblematico
di come i legali possono svolgere non solo un ruolo indotto dal
business ma anche proporre al business delle opportunità, come in questo caso, che potrebbe portare risparmio per la società e una apertura
di un nuovo mercato. La direzione legale di Lottomatica ha infatti preso l'iniziativa, muovendosi sulla base di due valutazioni: da una parte gli
scontrini del lotto non sono espressamente equiparati dal sistema normativo alle carte-valori la cui produzione è riservata al
Poligrafico dello Stato; dall’altro le caratteristiche di sicurezza che
si riteneva un tempo potesse garantire solo il Poligrafico oggi possono
essere implementate anche da operatori privati.
«Da sempre questi scontrini vengono stampati dal Poligrafico e da tempo si
era posto il problema dell'opportunità di indire delle gare, perché i costi del Poligrafico erano molto elevati», ha raccontato a TopLegal Primiano De Maria. Il contratto con il Poligrafico costa 11 milioni l'anno, spiega, e «facendo dei sondaggi di mercato abbiamo realizzato che ci fosse la possibilità di risparmiare una cifra considerevole».
Così, quando è uscito il decreto, aggiunge, «ci si è accesa una lampadina: abbiamo realizzato che la norma interpretativa potesse essere applicata immediatamente anche a queste esclusive». Il contratto con il Poligrafico aveva una clausola che ne prevedeva la risoluzione in caso di cessazione dell'esclusiva.
Nel frattempo la società aveva ricevuto segnalazioni dall'Agcm e dall'Autorità di vigilanza
su contratti pubblici che parlavano segnalazioni su contratto durata
lunghissima e come lottomatica avesse intenzione di procedere sulle modalità di affidamento della fornitura degli scontrini. La Direzione legale ha manifestato alele due authority il proprio orientamento, ricevendo dall'Antitrust un'implicita conferma di condivisione (l'archiviazione del procedimento per possibili violazioni in materia di concorrenza).
Dopo aver ricevuto anche il sostegno dei Monopoli, hanno comunicato il recesso dal contratto al Poligrafico e indetto una gara pubblica, pubblicata a luglio sulla Gazzetta Ufficiale italiane e della Ue. «Subito dopo avere indetto la gara abbiamo investito della questione lo studio Torchia», nell'eventualità di un ricorso da parte del Poligrafico, che infatti è arrivato poco dopo. Della difesa si è occupata la name partner dello studio, Luisa Torchia.
Il Tar Lazio ha dato ragione al Poligrafico, che puntava sull'equiparazione degli scontrini sui valori bollati e sulle esigenze di sicurezza, sostenendo tra l'altro che tutti gli scontrini di gioco sono oggetto di riserva a favore del Poligrafico (aspetto non esatto, visto che i Gratta e vinci non avevano questo regime di esclusiva).
Ma lo scorso 19 febbraio il
Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del
Tar Lazio, dando ragione a Lottomatica e facendo così rivivere gli atti di gara, che sta andando avanti (il prossimo venerdì, 22 marzo, ci sarà la prima udienza di gara) e dovrebbe chiudersi nel giro di un mese circa.
TAGS
Alfonso Torchia LuisaTorchia, ClaudiaRicchetti, Primianode Maria Agcm, Lottomatica, Consiglio di Stato, Poligrafico dello Stato