Nissan, assistita dallo studio Lovells e in particolare dal professor Luigi Mansani e da Marina Lanfranconi, vince anche in secondo grado davanti alla Corte d'Appello di Milano nel procedimento promosso da SZ Design (società facente capo al designer Zagato).
Zagato aveva lamentato un'interferenza fra il marchio "Z" facente capo a Zagato e il marchio "Z" apposto anche sulla fiancata dell'ultima vettura 350 Z, di Nissan, nella posizione in cui Zagato è solita apporre il suo marchio (appena dietro al passaruota anteriore).
Zagato aveva sostenuto che tale comportamento costituiva contraffazione del marchio Z nonché atto di concorrenza sleale e aveva chiesto in prima istanza al Tribunale e, in seconda istanza, alla Corte l'accertamento degli illeciti e la condanna di Nissan alle inibitorie di legge e al risarcimento dei danni.
La Corte d'Appello di Milano, con sentenza n.1659/08, resa disponibile alle parti questa settimana, ha integralmente respinto le domande delle appellanti con condanna alle spese affermando che non sussiste alcun rischio di confusione fra i due segni, che i segni godono di una loro autonoma forza distintiva e che non sussiste alcun illecito di concorrenza sleale.
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