Lo scorso giovedì 24 ottobre si è tenuta la tavola rotonda su ‘Lussemburgo: un quadro giuridico moderno ed efficiente in una realtà economica diversificata’, organizzata dallo studio Bonn Steichen in collaborazione con TopLegal.
L’evento ha chiuso il ciclo di tre incontri che quest’anno si sono svolti a Milano con lo studio full-service del diritto lussemburghese. Tra i relatori presenti, i membri dell’Italian Desk che hanno fornito alla platea una visione globale delle opportunità di business offerte dal Lussemburgo.
Fabio Trevisan (in foto), socio e ideatore dell’Italian Desk, ha aperto i lavori ribaltando da subito l’immagine errata del Paese come un paradiso fiscale offshore. “Il Granducato del Lussemburgo, collocato strategicamente nel cuore dell’Europa, si contraddistingue per la sua stabilità politica e sociale, la sua forza lavoro esperta e multilingue, le sue infrastrutture all’avanguardia, la sua eccellente connettività con i mercati europei e mondiali nonché per il suo quadro normativo moderno e costantemente aggiornato. L’insieme di questi elementi – ha continuato Trevisan – ha reso il Lussemburgo una piattaforma ideale sia per l'accesso ai 500 milioni di consumatori del mercato europeo, sia per lo stabilimento e lo sviluppo di diverse e plurime attività quali, ad esempio, quelle di holding, di ricerca e sviluppo, di gestione della proprietà intellettuale, di logistica, di e-commerce nonché dell’attività bancaria e finanziaria”.
Il senior associate Erika Gabrielli, esperto di IP/IT e contenzioso, ha delineato un quadro comparativo macroeconomico tra Lussemburgo e Italia. Ne è derivato un Paese con una posizione altamente strategica del mercato europeo, con stabilità politica e fiscale, e l’accesso al credito facilitato e a minor costo. Illustrando il business case per i beni intangibili, Gabrielli ha spiegato le condizioni per beneficiare del regime fiscale della normativa sulla proprietà intellettuale – il cosiddetto ‘IP Box’ lussemburghese.
Intervenendo sul contesto fiscale, l’associate esperto in tax Roland Pliger ha presentato il secondo business case legato alle strutture per la protezione del patrimonio. Esaminando i vantaggi del family office e gli investimenti immobiliari attraverso fondi alternativi, Pliger ha tracciato le possibilità offerte dai regimi giuridici e i veicoli regolamentati e non regolamentati per proteggere, ottimizzare e trasmettere la ricchezza.
Sugli strumenti e i fondi di cui il Lussemburgo è leader europeo, si è soffermata Oriana Magnano, associate specializzata nei fondi d’investimento. Magnano ha considerato come business case l’ottimizzazione dei costi operativi societari grazie alla direttiva sui gestori dei fondi d’investimento alternativi (Aifmd). Ha successivamente elaborato i temi della trasformazione di fondi offshore in fondi lussemburghesi con migliori garanzie per gli investitori e maggiore trasparenza e sicurezza del prodotto, e la migrazione verso una società lussemburghese.
In chiusura, Fabio Trevisan ha rivolto l’attenzione della platea al risultato delle elezioni svolte il 20 ottobre che potrebbero mettere fine all’incarico del conservatore Jean-Claude Juncker, alla guida dell’esecutivo da 18 anni. Ciononostante, rimane inalterato il dialogo costante e inalterato tra il settore privato e Governo e legislatore. “L’estrema stabilità del Paese, originata dalle lungimiranti politiche economiche e sociali poste in essere dal Governo con il sostegno di un ampio e forte consenso nazionale – ha concluso Trevisan – ha da sempre consentito al Lussemburgo di affrontare con successo le sfide poste dai cambiamenti economici susseguitisi nel corso degli ultimi decenni e di affermarsi come un Paese business oriented”.
Il messaggio dal Lussemburgo continuerà a essere: business as usual.
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