TopLegal Review febbraio/marzo

M&A oltre il mito

Chi sale e chi scende nelle operazioni cross border

01-02-2020

M&A oltre il mito




Best friends, network internazionali, nuove sedi estere. Tutte attività che non mancano nelle strategie degli studi italiani. Ma chi veramente è in grado di “andare oltreconfine” accompagnando le aziende italiane nella dimensione internazionale? Quale realtà si apre dietro il marketing e le strategie di posizionamento degli studi?  Per capirlo, bisogna partire dai dati. Il primo elemento da considerare è che, nel complesso tra il 2018 e il 2019 gli studi operanti sul mercato italiano (italiani ed esteri con sede in Italia) hanno mantenuto il loro presidio nelle operazioni di M&A crossborder con compratori italiani.

Si segnala comunque che circa una ventina di queste operazioni sono state seguite sia nel 2018 sia nel 2019 da studi stranieri non ancora presenti nel nostro Paese. E in altrettanti casi, invece, le imprese hanno agito in autonomia con i team di legali interni. Le condizioni per operare non sono state però delle migliori, a seguito della brusca diminuzione del numero di operazioni di finanza straordinaria all'estero messe a segno da aziende italiane. Nel 2019 infatti il valore dei deal delle operazioni M&A cross border si è più che dimezzato rispetto al 2018.

Le mosse del mercato 
In questo numero TopLegal analizza lo sbarco di Squire Patton Boggs in Italia che sembra ambire non solo a un posizionamento di peso sul fronte arbitrale ma anche a conquistare terreno in Africa. Mentre Dentons, con il lateral di Piergiorgio Leofreddi, entra in modo deciso nel settore del debt capital markets e si assicura la presenza nel mercato dei Btp. Infine, focus sul ritorno di Cba a Roma a partire dal fiscale con Stefano Petrecca, un professionista che gode anche di solidi rapporti istituzionali.

Lateral monitor 
Fusioni tra insegne, svuotamento delle realtà medio piccole e aumento dei passaggi all’interno della stessa tipologia di studio. Sono questi gli elementi che hanno contraddistinto di più gli spostamenti di soci nel 2019 secondo il Lateral Monitor, l’osservatorio di TopLegal giunto alla sua settima edizione. Il mercato legale – che si conferma un vivace campo da gioco per rimestamenti tra le diverse compagini associative – nel 2019 ha fatto registrare alcuni elementi di discontinuità rispetto al passato. In primis una propensione dei professionisti a compattare il mercato piuttosto che a disgregarlo: le fusioni tra studi sono state preferite agli spin off. Emblema del nuovo trend l’unione tra BonelliErede e Lombardi, che farà ricordare il 2019 come l’anno della più importante operazione di integrazione di due grandi studi italiani avvenuta negli ultimi trent’anni.

Incontri: Perché gli obiettivi liberano i dipendenti
Smart working e lavoro agile sono espressioni che riecheggiano ormai da più anni all’interno delle aziende. Si tratta di novità che hanno ribaltato il concetto di lavoro tradizionale e che hanno aperto a diverse criticità anche giuridiche, come il difficile bilanciamento tra il diritto alla privacy del lavoratore e il diritto (e l’obbligo) del datore di lavoro di controllare l’operato del dipendente, la tutela dei segreti commerciali e il diritto dei lavoratori a rimanere “sconnessi”. Senza dimenticare che manca ancora da superare la sfida più grande: l’abbattimento del muro culturale. Questi i temi al centro della tavola rotonda organizzata da Ichino Brugnatelli e Ky3 in media partnership con TopLegal.

Come ingaggiare il cliente con successo 
Cosa significa sviluppare una relazione efficace con il cliente? Quali sono gli aspetti al più sensibili per i general counsel? La fase di ingaggio del mandato rappresenta il primo test nella relazione con i general counsel, che si trovano a dover ormai gestire dinamiche complesse all’interno della loro stessa struttura. Diversi sono qui i motivi che generano frizioni tra consulente e cliente. Certamente, il prezzo del servizio rappresenta un motivo di crescente tensione con l’ingresso del procurement nella relazione cliente-consulente. L’avvocato deve quindi diventare partner del general counsel, il quale deve sentirsi supportato e tutelato a partire dalla definizione del mandato.

Intervista ad Alessandro Tonetti, vicedirettore generale di Cdp
Non è un’istituzione ancora pienamente compresa. Ma la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) di oggi è una realtà ben diversa dalla Cdp di ieri. In questa metamorfosi, frutto di un progressivo e repentino ampliamento del suo ambito operativo, la funzione legale ha assunto un ruolo di accresciuta rilevanza nell’ambito delle operazioni di sviluppo e, al contempo, di legittimazione della sua attività verso i molteplici stakeholder, attuali e potenziali. L’allargamento del raggio di azione chiede anche ai consulenti esterni, anche in considerazione del particolare quadro normativo e statutario che è proprio di Cdp, competenze plurime e piena consapevolezza delle peculiarità insite nella natura stessa di Cdp. Lo spiega in questa intervista esclusiva a TopLegal Alessandro Tonetti, dal 2016 chief legal officer di Cdp e, dall’ottobre 2018, anche vicedirettore generale.

Dentro la direzione: Salini Impregilo, rapporti in costruzione
Non sempre il beauty contest è la risposta più efficace per trovare la massima efficienza nel rapporto tra costi e risultati di un incarico legale. Per creare il campione nazionale del settore delle costruzioni, Progetto Italia, la direzione legale di Salini Impregilo guidata da Vinicio Fasciani ha preferito il rapporto fiduciario al risparmio economico. Scegliendo di affidarsi ai consulenti che fanno parte di un panel già consolidato da tempo, tanto da essere considerati partner della direzione. Fasciani racconta a TopLegal il Progetto che sta cambiando il volto del gruppo, comportando anche la gestione di una crescente complessità, sia in ambito governance sia di affari legali.

Dentro la direzione: Vodafone, Il gc si moltiplica
In un mercato ad alta velocità come quello del Tmt, le decisioni e le strategie per ottenere vantaggi competitivi devono essere innovative e tenere il passo con un’evoluzione costante. Di conseguenza la direzione legale, che ha il compito di affiancare i clienti interni interpretando le declinazioni legali delle sfide tecnologiche - e che spesso si trova persino ad anticipare norme ancora da scrivere - dovrà essere altrettanto polivalente e reattiva ai cambiamenti. TopLegal ha affrontato questo tema con Antonio Corda, direttore affari legali di Vodafone Italia, che ha raccontato come il lavoro del suo team sia diventato “agile” per riflettere l'andamento dinamico del settore e quali saranno prevedibilmente alcune sfide per il futuro.

Ricerca Corporate/M&A: La stagione degli incerti cambiamenti
Dinanzi ad uno scenario politico e macroeconomico articolato quale quello attuale, il dato che domina il panorama societario è l’incertezza. Le continue guerre tariffarie, le controverse circostanze geopolitiche che squassano il globo – oltre che l’allarmante prosecuzione della contrazione economica mondiale – governano la stagione dei cambiamenti. A fronte di un’iniziale flessione nelle attività di M&A, si è assistito, nel corso del terzo semestre del 2019, a un rassicurante e controbilanciato incremento del numero di operazioni, seppur di valore più contenuto. Il trend che quindi caratterizza oggi il mercato dei servizi legali nel settore corporate è un timido dinamismo in termini di volumi, non di valori. E sono proprio le operazioni di piccole e medie dimensioni che restituiscono fiducia a un comparto fortemente compromesso.

Speciale: L’avvocato Fintech
L’ingresso del digitale nel mondo finanziario bussa con insistenza alle nostre porte. E per la consulenza legale, che si sta strutturando per rispondere alla domanda, si stanno aprendo opportunità su più fronti: da un lato le startup fintech, nate già in digitale ma che necessitano del supporto di consulenti esterni per le attività più complesse; dall’altro gli operatori tradizionali (banche, autorità indipendenti e istituzioni) che ancora faticano a entrare nelle logiche fintech. Dinanzi al fermento in atto, la domanda e l’offerta di servizi legali hanno ampi margini di movimento. Ma quali sono le necessità delle direzioni legali fintech? E come si stanno organizzando gli studi per fornire una risposta adeguata? Ne abbiamo parlato con Rosario Brenna di Hype , Andrea Isola di N26, Mariano Spalletti di Qonto, Attilio Mazzilli di Orrick Herrington & Sutcliffe ed Emanuela Campari Bernacchi di Gattai Minoli Agostinelli.

Speciale: Piazze D’Italia. Gli studi dall’anima “glocal”

Competere con le grandi insegne milanesi restando in provincia. Riescono a farlo in pochi studi. Realtà cui l’etichetta “glocal” non spiacerebbe affatto. Pur mantenendo solide radici a livello regionale, sono strutturati secondo il modello “milanese” (multidisciplinari e strutturati gerarchicamente, orientati verso un’attenta comunicazione al cliente e maggiormente orientati all’advisory, anche grazie alla presenza di commercialisti nella partnership). Spesso possono contare su sedi distaccate a Milano, capitale finanziaria d’Italia, anche in un’ottica di recruiting sul mercato. Inoltre, adottano strategie per giocare alla pari con le firm più grandi su tutto il territorio nazionale, con puntate persino all’estero. Sono studi in grado di accompagnare la crescita delle Pmi italiane e di assisterle, quindi, in operazioni di M&A e anche in operazioni di finanza straordinaria al di là dei finanziamenti dal canale bancario: emissioni obbligazionarie, quotazione su Borsa italiana e nuove forme di finanza alternativa (P2P lending ecc.).


La versione integrale del numero è disponibile su E-edicola.

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