Focus di settore

M&a: un bilancio di fine anno

Il numero di operazioni è cresciuto del 10% sul 2017. Il mercato non dà segnali di frenata. Anzi, secondo Andrea Giardino, partner di Gatti Pavesi Bianchi, dopo giugno «c’è stata una notevole accelerazione di alcune operazioni»

10-12-2018

M&a: un bilancio di fine anno


Il mercato italiano dell’M&a prosegue il trend di crescita degli ultimi anni. Con l’avvicinarsi della chiusura del 2018, i bilanci possono dirsi senz’altro positivi: il numero delle operazioni complessivamente registrate (626 nei primi nove mesi dell’anno per un valore di 38 miliardi di euro) ha alzato l’asticella del 10% rispetto ai numeri dell’anno precedente, secondo il rapporto M&a di Kpmg. Numerosi come sempre gli investimenti in Italia di soggetti esteri (circa 204 operazioni per 12,5 miliardi di euro), con Stati Uniti, Francia e Uk tra i paesi che hanno fatto più acquisti di imprese italiane. Secondo una ricerca condotta da Mergermarket in partnership con Gatti Pavesi Bianchi (Weathering the storm. Italian M&A in 2017–H1 2018), gli investitori internazionali hanno guidato il mercato dell'M&a in Italia negli ultimi mesi, attratti dalla reputazione del paese per i suoi prodotti di ottima qualità, ma anche l'attività domestica è stata significativa (raggiungendo il 54% del totale del valore delle operazioni nel 2017 e il 59% nella prima metà del 2018).

TopLegal ha contattato Andrea Giardino, partner di Gatti Pavesi Bianchi, che ha spiegato al riguardo che: «Il mercato dell’M&a in Italia nell’ultimo periodo è stato molto effervescente, soprattutto in settori come il food, il lusso e il farmaceutico. Si è vista una ripresa della “old economy”, con operazioni che hanno riguardato l’industry in generale. Nell’ambiente si comincia però a percepire una certa preoccupazione sul futuro, indotta dalle incertezze emerse sia sul piano politico che macro-economico».

Soprattutto dopo le elezioni di marzo, gli investitori hanno iniziato a respirare aria di incertezza sul nostro sistema paese. Secondo Giardino «l’Italia è vista dagli investitori internazionali come un paese sotto la lente di ingrandimento, vuoi per lo spread, vuoi per alcune riforme annunciate, vuoi per l’atteggiamento di rigidità assunto dall’Ue nei nostri confronti». Ciononostante, le società italiane hanno continuato ad attirare capitali esteri grazie alla qualità dei prodotti e dei brand Made in Italy. E le operazioni di M&a non si sono arrestate. Anzi, «soprattutto dopo il mese di giugno di quest’anno — riporta Giardino — c’è stata una notevole accelerazione di alcune operazioni. Il timore di uno scenario recessivo ha fatto sì che gli investitori che in quel momento avevano in pipeline operazioni, ne accelerassero la chiusura».
  
«Il mercato delle società — commenta Giardino — è estremamente competitivo in Italia e capace di attrarre capitali stranieri. Il contesto imprenditoriale del paese si è evoluto in modo significativo sia nel nord che nel sud Italia. E questo fa ben sperare per la crescita, perché le imprese italiane non solo sono attrattive per gli investitori, ma diventano esse stesse “acquisitive”, realizzando acquisizioni di altre società sia in Italia sia all’estero». I processi di consolidamento domestico infatti hanno segnato risultati in forte crescita: con 310 operazioni finalizzate tra società italiane per un valore di 11 miliardi di euro (contro le 266 operazioni per complessivi 6,7 miliardi dell’anno precedente).

Si mantengono attivi in Italia anche i fondi di private equity «con una partecipazione decisiva dei fondi di emanazione internazionale. Diverse iniziative di investimento — come sottolineato da Giardino — sono state portate avanti anche da “club deal” costituiti da investitori sia privati sia istituzionali».

TAGS

Grimaldi, Gatti Pavesi Bianchi Ludovici Bernardo GiorgioMattarella Mergermarket


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA