Da mesi gli operatori energivori sono in subbuglio in seguito al Decreto Romani e all'emanazione del Quarto conto energia, che riduce fino ad un massimo del 20% gli incentivi sul fotovoltaico.
Oggi è arrivata la prima pronuncia da parte del Tar Lazio che, di fatto, ha dato ragione agli operatori.
La pronuncia, infatti, ha sospeso l'applicazione del requisito costruttivo di idoneità funzionale introdotto dal Quarto conto energia per le serre fotovoltaiche ritenendolo irragionevole e lesivo della posizione giuridica di quegli impianti che "hanno già ottenuto l'autorizzazione sulla base della pregressa normativa", rispondendo così al ricorso presentato da un fondo internazionale che ha investito in Italia con quattro serre fotovoltaiche.
Il ricorso è stato presentato da un fondo, che preferisce non rendere nota la propria identità, che è stato assistito da Germana Cassar, partner dello studio legale Macchi di Cellere Gangemi, e dal professor Angelo Clarizia. Gli amministratori del fondo dichiarano: «E’ una prima vittoria da cui emerge che i Ministeri non hanno tenuto conto dei diritti acquisiti e degli investimenti fatti dagli imprenditori e basati sui parametri del Terzo conto energia. Questo segna un primo orientamento e una prima pronuncia a favore degli operatori del settore dopo l’approvazione del decreto legislativo 28/2011 e del Quarto Conto Energia. L’idoneità alla coltivazione delle serre è, infatti, valutata e approvata dagli enti locali competenti e quindi non può essere messa in discussione dal Ministero dello Sviluppo Economico».
Dopo questo primo round, pronunce nel merito sono attese per febbraio 2012 e riguarderanno anche gli impianti fotovoltaici a terra.
Quella del ricorso al Tar, dunque, sembra la via più giusta per poter contrastare quelle che gli operatori del fotovoltaico reputano le storture del quarto conto energia, infatti, altri ricorsi sono stati avviati e di cui si attende ancora l'esito, come la denuncia d'infrazione alla Commissione europea presentata, a nome di 20 operatori, da Eugenio Tranchino, partner di Watson Farley & Williams e un ricorso internazionale che tira in ballo la Carta europea sull'energia condotto da Bonelli Erede Pappalardo, con i soci Luca Radicati di Brozolo e Catia Tomasetti. Orrick, invece, con Carlo Montella e Luisa Bagarotto ha percorso la stessa via di Macchi di Cellere, presentando al Tar, però, ricorso per incostituzionalità del Quarto conto energia.
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