Maisto (TLIndex31) ha vinto presso Corte di cassazione (sentenza n. 20646 depositata il 20 luglio 2021) una controversia tra Uop Honeywell, multinazionale di tecnologie per la raffinazione del petrolio, lavorazione del gas e produzione petrolchimica, e l’Agenzia delle entrate italiana sulla spettanza del credito d’imposta sui dividendi ai sensi dell’art. 10 della Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Regno Unito.
Honeywell è stata rappresentata innanzi alla Corte di Cassazione dal founding partner Guglielmo Maisto e dal partner Marco Cerrato.
Secondo la tesi dell’Agenzia delle entrate, la società, che è residente nel Regno Unito, non avrebbe potuto chiedere il pagamento del credito d’imposta poiché aveva incassato i dividendi senza subire ritenute grazie alla direttiva comunitaria cosiddetta "madre-figlia". Per l’Agenzia, dunque, l’applicazione della direttiva in sede di erogazione dei dividendi avrebbe precluso la successiva richiesta del credito d’imposta previsto dalla convenzione.
La Corte di cassazione ha respinto la tesi erariale e ha confermato che la società residente nel Regno Unito aveva il diritto di chiedere il pagamento del credito d’imposta ai sensi della Convezione, subendo le ritenute da essa previste, senza che a ciò fosse d'ostacolo l’iniziale applicazione della direttiva.
Maisto nel 2020 ha assistito con successo in due complessi e lunghi contenziosi tributari finiti in Cassazione il gruppo di moda Valentino e la banca Citibank.
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