MATTONE PUBBLICO: BEP PER L'SGR

Sarà Bonelli Erede Pappalardo l'advisor legale del Demanio per la costituzione della società di gestione del risparmio (Sgr) pubblica che si occuperà della dismissione e valorizzazione del mattone di Stato, prevista dall'art 33 del decreto legge n. 98/2011 e potenziata dall'art. 27 del decreto Salva Italia. 

Bonelli si è aggiudicato la gara offrendo uno sconto dell’86,8% sulla base d’asta fissata a 75mila euro. Alla gara erano stati invitati a partecipare sei studi: Bonelli Erede Pappalardo, Carbonetti, Chiomenti, Gianni Origoni Grippo Cappelli & parners (Gop), Nctm e Simmons & Simmons. Non ha partecipato, invece, Dla Piper, primo studio ad aprire le danze con il Mef, attraverso una consulenza a titolo del tutto gratuito, fornita proprio per la costituzione dell'Sgr dai partner Guido Inzaghi e Alessandro Corno. Una consulenza a cui non è seguito l’affidamento del mandato. D'altronde, lo stesso socio responsabile del dipartimento real estate Olaf Schmidt si era dimostrato scettico sull'argomento. «Considerando il prestigio dell’incarico – aveva dichiarato a TopLegal in settembre -, senz’altro c’è da aspettarsi che le fee saranno più basse rispetto a quelle che ci saremmo attesi fino a qualche anno fa. Certo, se i livelli fossero quelli proposti negli ultimi tempi, lo studio se ne chiamerà senz’altro fuori».

Quello di Schmidt era stato un chiaro riferimento alla richiesta di “consulenza gratuita, o quasi” operata negli ultimi tempi dalla Pubblica amministrazione. Il principio di massimo ribasso nel corso dell'ultimo anno è stato adottato più di una volta. A giugno, nella gara per la valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione Piemonte (circa 200 milioni), a battere tutti è stato Nctm, che si è aggiudicato il mandato con uno sconto del 66% sul prezzo di partenza, di un milione di euro. A partecipare alla gara era stato anche Bonelli Erede Pappalardo che, applicando uno sconto del 45%, in quel caso non era riuscito a spuntarla. 

Le gare low cost erano, poi, proseguite a luglio, con la maxi aggregazione degli enti economici di Stato da parte di Cassa depositi e prestiti. Cdp aveva messo in gara gli studi legali per la gestione dell’acquisizione di Fintecna, Simest e Sace. Complessivamente si trattava di ragionare su valori di diversi miliardi di euro. Invece, per la consulenza, la due diligence e il supporto alla triplice acquisizione, Cdp aveva chiesto agli studi coinvolti di partire da una remunerazione di 200mila euro. Ad aggiudicarsi la gara, Gop per Sace e Simest (con una richiesta economica di 129mila euro) e Chiomenti per Fintecna (con 40mila euro). 

Un costo irrisorio, considerato che la tripla operazione ha rappresentato la prima tappa tangibile della terapia anti-debito programmata da Grilli per risanare i conti pubblici. Il passaggio delle quote dei tre Enti dal Tesoro alla Cdp ha fruttato, infatti, circa 10 miliardi di euro. Che nei tempi d’oro della consulenza legale si sarebbero tradotti in milioni a pioggia sugli advisor.

Ma i tempi - è chiaro - sono cambiati, come dimostra l'ennesima gara a prezzi di saldo. L'Sgr dovrebbe avere un capitale sociale pari a 1,5 miliardi di euro per l'istituzione di uno o più fondi d'investimento che gestiranno un patrimonio che vale circa 300 miliardi. Eppure il mandato frutterà a Bonelli appena 10mila euro. 

Se è vero che vincere una gara del genere è anche un biglietto da visita e può essere visto come un investimento sul futuro, resta il dubbio sulle conseguenze a lungo termine che un simile sistema potrebbe portare. D’accordo la stretta economica, d’accordo la necessità di fee più basse, ma abbassare l’asticella a questi livelli significa mettere a durissima prova la capacità degli studi di assorbire i costi di struttura. E accelerare una necessaria riflessione e revisione dei modelli di gestione degli stessi.