«L’attuazione delle regole legislative sulla mediaconciliazione comporta gravi oneri per gli organismi istituiti dagli ordini forensi sia dal punto di vista della organizzazione degli enti e del loro funzionamento con i costi di personale e di cancelleria sia per la formazione dei conciliatori». E' quanto si legge in una nota stampa diffusa oggi dal Consiglio Nazionale forense. Secondo il Cnf «per poter funzionare adeguatamente e per poter fare fronte all’impatto del numero enorme di procedimenti occorrerà pensare ad una graduale introduzione della conciliazione settore per settore e alla formazione degli avvocati - conciliatori mediante gli ordini forensi. I tempi troppo stretti assegnati dal legislatore rischiano di far implodere il sistema. I cittadini debbono essere assistiti dagli avvocati nel corso del procedimento per poter essere consapevoli dei rischi che assumono e dei vantaggi che possono conseguire».
«La fiducia dei cittadini», conclude il comunicato, «non deve essere delusa da organismi di conciliazione senza professionalità che potrebbero ridurre la conciliazione in una farsa o implicare un mero ritardo nell’accesso alla giustizia ordinaria. Il Cnf sta monitorando la situazione e i suoi sviluppi, ha aperto un tavolo di consultazione con gli ordini e ha promosso ogni iniziativa utile per poterli sovvenire in questo programma».
La prossima settimana il Cnf terrà una riunione con il capo dell’ufficio legislativo del ministero della giustizia presso l’ordine forense di Napoli e gli altri ordini del distretto, per effettuare sul campo ulteriori verifiche e rappresentare al governo le esigenze più pressanti».