L'Oua ci sperava e il Tar sembra avergli dato ragione, rimettendo la decisione, in merito alla costituzionalità dell'obbligatorietà della mediaconciliazione, alla Corte Costituzionale. L'organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura, già prima dell'entrata in vigore della norma (il 21 marzo scorso), aveva sollevato forti dubbi sull'obbligatorietà della mediaconciliazione, presentando ricorso al Tar del Lazio contro il regolamento attuativo.
Per l'avvocatura la decisione del Tar conferma che il testo varato dal ministero di Giustizia ha profili chiari di incostituzionalità.
«É la conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto», afferma Maurizio de Tilla (in foto), presidente Oua.«La decisione del Tar avvalora le nostre osservazioni sull’incostituzionalità della mediaconciliazione obbligatoria», continua De Tilla, «Siamo soddisfatti di questa decisione, è in gioco la natura stessa della nostra giustizia civile pubblica. Il Ministro deve aprire a questo punto il confronto con gli avvocati».
Intanto, dopo lo sciopero delle toghe di marzo, a cavallo dell'entrata in vigore della norma, De Tilla ha proclamato, tra il 14 e il 15 aprile, una nuova astensione.