Nuovi e inaspettati sviluppi nel caso Mediatrade. I giudici della seconda corte d'appello di Milano davanti ai quali si è celebrato il processo sul caso Mediatrade a carico di Pier Silvio Berlusconi (in foto), Fedele Confalonieri e altre sei persone hanno ribaltato la sentenza di primo grado, decidendo una pena a 1 anno e 2 mesi per il vicepresidente Mediaset e il presidente dell'azienda. Come già riportato da TopLegal, Alessio Lanzi è il difensore di Fedele Confalonieri; mentre Niccolò Ghedini è al fianco di Pier Silvio Berlusconi. Assolti il produttore statunitense Frank Agrama e gli ex manager del gruppo Gabrielle Ballabio, Daniele Lorenzano e Giovanni Stabilini. Stabilini è stato assistito da Massimo Dinoia e Nicolò Pelanda.
La vicenda riguarda "il giro dei diritti tv gonfiati" in Mediatrade in cui il presidente e il vicepresidente di Mediaset rispondono di una frode e gli altri imputati rispondono a vario titolo di frode fiscale aggravata dalla transnazionalità per circa 8 milioni in relazione al bilancio consolidato di Mediaset per gli anni 2006, 2007 e 2008.
La corte presieduta da Marco Maiga ha condannato il presidente e il vicepresidente per il reato di frode fiscale limitatamente al solo anno 2007 sulla compravendita dei diritti tv del gruppo televisivo. Per quanto riguarda il 2006 è scattata la prescrizione e per il 2008 sono stati invece assolti perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato". Anche il reato contestato per l'anno 2007 si prescriverà entro fine anno. A Confalonieri e Berlusconi junior sono state riconosciute le attenuanti generiche ma dovranno rifondere i danni all'Agenzia delle entrate. La cifra sarà quantificata in separato giudizio.
Già annunciato da parte di Mediaset il ricorso in Cassazione.
Frode fiscale