Di certo non si attendevano una decisione così drastica gli avvocati di Lablaw Nicola Petracca (in foto), managing partner di Roma e Federico Tedeschini.
Ieri, infatti, è arrivata la decisione del giudice Giovanni Mimmo del Tribunale del Lavoro di Roma, che ha rigettato il ricorso d'urgenza di Augusto Minzolini per ottenere il reintegro alla direzione del Tg1, da dove è stato rimosso lo scorso dicembre dopo il rinvio a giudizio per peculato in relazione all'utilizzo della carta di credito aziendale.
«Non ci aspettavamo una decisione del genere», afferma Petracca raggiunto telefonicamente da TopLegal.it, che poi anticipa quelle che potrebbero essere le prossime mosse: «Quasi certamente proporremo il reclamo».
Nelle circa 20 pagine di ordinanza, la tematica affrontata è molto complessa, ma il nodo attorno al quale ruota tutta la vicenda riguarda l'interpretazione della legge n.97/2001, che equipara il lavoro privato al pubblico impiego.
La norma, sulla quale di basa il provvedimento della Rai, è oggetto di discussione. I legali di Minzolini sostengono, come sottolinea Petracca, che «se passasse questo concetto, ossia che la norma sia applicabile alla Rai, la legge 97 sarebbe, allo stesso modo, applicabile a tutte le società con partecipazione statale. Per cui è comprensibile come la vicenda sia giuridicamente molto interessante e la decisione potrebbe cambiare la regolamentazione del rapporto di lavoro di migliaia di persone».
Sulla base dell'ordinanza, la legge 97 sarebbe applicabile alla Rai, non perché l’azienda di viale Mazzini sia pubblica amministrazione, ma perché società a prevalente partecipazione pubblica. A detta del socio di Lablaw la legge 97/2001 sarebbe rivolta, invece,
non alle società con partecipazione statale, ma alle pubbliche
amministrazioni.
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