Moneyfarm, società di consulenza finanziaria online fondata in Italia nel 2011, sta rivoluzionando il settore degli investimenti grazie a un nuovo servizio che unisce la consulenza diretta di esperti qualificati con la tecnologia digitale per semplificare e rendere più efficiente la gestione del proprio patrimonio.
Una frontiera per gli investimenti immediata, semplice e personalizzata alle esigenze del cliente. Una formula di successo che è ormai esplosa negli USA e inizia a rappresentare una fetta importante del mercato anche in Europa e, in particolare, in Gran Bretagna (dove Moneyfarm ha spostato il suo quartier generale nel 2015) e Germania. L’Italia, vuoi per il ritardo nell’adozione di soluzioni digitali, vuoi per alcune resistenze al cambiamento da parte dell’industry, è ancora un passo indietro ma il caso Moneyfarm non è più isolato e l’adozione dei principi della MiFiD2 nel 2018 potrebbe segnare il punto di svolta.
Un modello che inizia ad attrarre anche i grandi istituti finanziari tradizionali, sempre più interessati a sganciarsi da un modello di business che vede gran parte degli utili generati dalla vendita dei prodotti finanziari dissolversi in costi di distribuzione. Non è un caso che anche una startup italiana come Moneyfarm abbia attratto un grande colosso internazionale della gestione come il gruppo Allianz che ha acquisito nei mesi scorsi una quota minoritaria della società fondata da Paolo Galvani e Giovanni Daprà.
Oggi sono oltre 100.000 gli utenti, in Italia e in UK, che ogni giorno navigano sulla piattaforma per seguire l’andamento dei propri portafogli di investimento gestiti dal team di Asset Allocation di Moneyfarm.
Il processo di investimento ricalca i passi della consulenza tradizionale, dalla profilazione del rischio alla definizione degli obiettivi dell’investimento fino all selezione, da parte dei gestori Moneyfarm, di un portafoglio di investimento diversificato che è poi costantemente monitorato e gestito. L’innovazione sta nella digitalizzazione del processo che, oltre a rendere molto più semplice e immediato l’accesso al servizio, sia per quanto riguarda il processo di sottoscrizione, la definizione dell’investimento e il controllo dell’andamento (sempre disponibile dal proprio PC o smartphone) ha permesso di abbattere una fetta rilevante dei costi rispetto ai prodotti tradizionali che, tipicamente, vanno esclusivamente a remunerare la distribuzione senza dare una valore aggiunto al prodotto finale stesso.
Digitale però non vuole dire “Robot” e gli investitori hanno sempre a disposizione un Consulente Finanziario qualificato a disposizione per un supporto lungo tutte le fasi del processo di creazione del portafoglio o di gestione dell’investimento per un mix uomo-tecnologia alla base di un servizio innovativo ma al tempo stesso su misura.
«Oggi i risparmiatori ricercano fonti di rendimento con rischi accettabili» dice Paolo Galvani, Presidente di Moneyfarm «In questa fase il cliente cerca una corretta analisi e un’adeguata gestione del rischio, unite a un’allocazione del capitale che segua una logica di risk budgeting, più che una logica di generazione di rendimenti». Strategia di diversificazione globale per ridurre i rischi, ovvero un portafoglio con fonti di rendimento diverse tra loro sia in termini di mercato di riferimento (asset class) sia in termini geografici; utilizzo degli Etf, i fondi passivi quotati che riducono drasticamente i costi dell’investimento soprattutto in presenza di tassi negativi; indipendenza della consulenza allineata agli interessi del cliente e libertà dal conflitto d’interesse che mina alla base il rapporto banca-cliente: questi i punti di forza della consulenza digitalizzata di Moneyfarm», conclude Galvani.
Per maggiori informazioni: www.moneyfarm.com/toplegal