Roberto Moro (in foto) lascia il suo ruolo di responsabile degli affari fiscali di Tim per intraprendere una nuova attività professionale da dottore commercialista.
L’ex capo del tax di Telecom avvierà il proprio studio, Studio Moro, con sedi a Milano e Torino. A sostituire Moro ad interim al vertice della direzione fiscale sarà l’attuale general counsel della società Agostino Nuzzolo.
Moro ha fatto il suo ingresso in Telecom Italia nel 2001 con l’inizio di significative riorganizzazioni societarie dell’incumbent delle telecomunicazioni italiano. Nel 2003, Olivetti ha acquistato la quota rimanente in Telecom per 19 miliardi di euro. L’anno successivo, Telecom ha lanciato un’offerta da oltre 20 miliardi di euro per conquistare la sussidiaria Telecom Italia Mobile (Tim).
In realtà per Moro si tratta di un ritorno al passato, poiché aveva iniziato la sua carriera proprio come libero professionista. Nel 1985 ha abbandonato questo percorso individuale assumendo la guida della direzione fiscale di una società del gruppo Fiat, per poi approdare in Pirelli e poi Telecom.
«A 64 anni – spiega in esclusiva a TopLegal – era il momento per me di abbandonare la carriera in-house per costruire il mio studio e riprendere la mia carriera da libero professionista. Tramite i miei uffici, composti solo da me e da una segretaria, metterò a disposizione dei clienti la mia professionalità e le esperienze maturate nelle più grandi aziende del Paese».
Il nuovo studio avrà sede a Milano e a Torino. Nel capoluogo piemontese Moro ha lavorato negli anni precedenti per Telecom (con un team di 40 persone) e, ancora prima, per Fiat. Moro ipotizza inoltre di approdare in futuro con il suo studio anche a Roma.
«Dal 2 maggio – spiega Moro – avvierò questa nuova attività. Tra i clienti ci saranno banche e grandi gruppi societari con cui ho lavorato in passato. Per quanto riguarda la consulenza legale, verranno senz’altro coinvolti gli studi con cui ho collaborato in passato come Facchini Rossi e Maisto».
Come offerta di servizi, Moro prevede non solo le sue competenze, ma anche tutta la rete di consulenti legali esterni conosciuti nei tanti anni di attività in-house. «L’approccio al cliente – rivela Moro – è il medesimo del direttore legale di una società: tutto ciò che è al di fuori della mia expertise verrà appaltato al consulente legale migliore, della cui scelta verrà sollevato il mio cliente. Infatti, l’esperienza pregressa mi consente di scegliere in poco tempo il professionista più indicato sia per settore che per qualità/prezzo».
Moro ha confermato che la scelta di tornare alla libera professione non impatterà sulla sua presidenza dell’Associazione fiscalisti d’impresa (Afi) il cui statuto sarà presto modificato.
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