Dalla Consob arriva una multa complessiva di 16 milioni di euro per i protagonisti della vicenda relativa all’equity swap Ifil-Exor sulle azioni Fiat e ha dichiarato l’incapacità temporanea ad assumere cariche in società quotate per Gianluigi Gabetti (sei mesi), Franzo Grande Stevens (quattro mesi) e Virgilio Marrone (due mesi). A Ifil è stata comminata una multa di 4,5 milioni di euro, 5 milioni di euro a Gabetti, 3 a Grande Stevens, 0,5 a Marrone e 3 alla famiglia Giovanni Agnelli & C.
L’operazione fu effettuata nel settembre del 2005. In quell’occasione Ifil acquistò da Exor 82 milioni e 250 mila azioni ordinarie di Fiat per 535 milioni di euro. Exor le avere ricevute da Merrill Lynch in seguito a un equity swap che era stato precedentemente pattuito. Il prezzo di cessione fu stabilito a 6,5 euro per azione, inferiore rispetto al valore di mercato delle azioni in Borsa a quell’epoca, pari a 7,82 euro, e soprattutto a quello fissato per le banche del convertendo, pari a 10,28 euro, giunto a scadenza. Per conservare la propria quota nel momento della conversione da parte delle banche del prestito da 3 miliardi di euro, Ifil acquistò direttamente sul mercato 5,5 milioni di titoli sborsando 41 milioni di euro.
La Consob ha ritenuto che il progetto volto a conservare una partecipazione del 30% di Ifil in Fiat fosse già in attuazione quando furono diffusi comunicati che negavano iniziative legate alla scadenza del convertendo. Il Cda di Ifil ha presentato ricorso alla Corte d’Appello di Torino.