Norton Rose e Fulbright & Jaworski si fondono. Dal primo giugno del 2013 i due studi legali saranno un'unica entità, che si chiamerà Norton Rose Fulbright e si posizionerà tra i primi 10 studi legali al mondo per fatturato e numero di avvocati. L'unione tra le due insegne, inglese la prima e statunitense la seconda, darà vita a una nuova realtà con 3.800 avvocati e 55 sedi.
L'operazione, per motivi fiscali, non comporterà l'unione dei due profit center, che resteranno distinti. Un modello già adottato da Norton Rose con altre fusioni recentemente perfezionate in Canada e Australia.
Peter Martyr sarà il global chief executive di Norton Rose Fulbright. Il chair-elect di Fulbright, Ken Stewart, assumerà
il ruolo di managing partner della pratica statunitense e avrà un ruolo
senior nel global executive committee. Altri soci di Fulbright faranno
parte dello stesso committee. Norman Steinberg rimane il global chairman di Norton Rose.
Norton Rose Fulbright avrà anche un ufficio a Riyadh e rafforzerà la propria presenza a Londra, Dubai, Pechino, Hong Kong e Monaco di Baviera. Settori di punta della law firm saranno contenzioso, societario, ip, banking & finance, amministrativo e regulatory. Per quanto riguarda, invece, la specializzazione in determinati settori industriali, da parte dei legali ci sarà una forte attenzione per il settore energetico, farmaceutico/sanitario, biotecnologie, istituzioni finanziarie, infrastrutture, estrazione mineraria e materie prime, tecnologia e trasporti.
Norton Rose è presente in Italia dal 2000, con l'apertura della sede di Milano, mentre a Roma è sbarcato quattro anni dopo. Il nuovo partner statunitense, invece, non ha mai aperto una sede nella Penisola. La scelta della fusione, e di conseguenza il nuovo assetto dello studio, potrebbe quindi portare variazioni anche all'interno della squadra italiana dell'attuale Norton Rose, capitanata da Paolo Daviddi (in foto), che conta 67 professionisti di cui 10 soci, con un fatturato per il 2011 di 13 milioni di euro, stabile rispetto al 2010. Al momento, tuttavia, non si conoscono i dettagli relativi alle nuove scelte strategiche.
Per Norton Rose non è stato, in ogni caso, un anno semplice da affrontare. L'insegna britannica, infatti, come altri competitor, ha dovuto fare i conti con la crisi. Nel corso dell'anno lo studio, per combattere la cattiva contingenza economica, ha introdotto una forma di ammortizzatore sociale nel modello di gestione. Si tratta del Flex, un giorno di "fermo" in cambio della riduzione del 15-20% dei compensi, che ha coinvolto circa il 20% dei professionisti della law firm. L'unione con Fulbright & Jaworski potrebbe quindi contribuire al superamento delle difficoltà dell'insegna britannica e creare un'entità tra le più forti nel mercato legale mondiale. Scelta, quella dell'aggregazione, che ha già interessato vari soggetti, ultimo tra tutti Snr Denton, che sta portando a termine l'unione con Salans e Fraser Milner Casgrain.
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