Nctm - con il partner Bernard O'Connor (in foto) e i due associate Sebastien Gubel e Elena Bertolotto - ha assistito Fertilizers Europe, l’associazione che rappresenta l’industria di fertilizzanti europei, di fronte alla Corte europea in merito a una serie di reclami presentati da due società russe di fertilizzanti contro le imposte anti-dumping. Oggi la Corte generale europea ha respinto tali reclami riguardanti le imposte anti-dumping fissate sull’importazione di composti di nitrato di ammonio (An) e di urea nitrato di ammonio (Uan) nell’Unione europea. I dazi fino a 47 euro per tonnellata sono stati imposti da molti anni.
La Corte generale ha sostenuto l’approccio usato dall’Unione europea in relazione al costo del gas russo, la principale voce nella produzione dei fertilizzanti. Il gas è venduto sul mercato domestico russo sottocosto, con un prezzo fissato dal governo che non tutela le normali regole di mercato. Lo stesso gas è venduto nell’Unione europea a un prezzo da tre a cinque volte più alto. Per questa ragione, l’Unione europea ha fatto riferimento al primo prezzo del mercato libero per il gas russo nell’Ue e non invece al prezzo pagato in Russia, così da equilibrare i costi di produzione dei produttori che esportano fertilizzanti.
La regolamentazione prevista dal World trade organization (Wto) e dall’Ue consente l’utilizzo di prezzi esterni in assenza di un corretto mercato nel paese di produzione. La Corte ha confermato questo approccio anche in relazione al gas russo.
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