Lo studio Necchi Sorci, con un team guidato dai partner Roberto Sorci e Giuliana Maria Converti, ha assistito con successo Belen Rodriguez (in foto) contro l’Agenzia delle Entrate in Commissione Tributaria Provinciale di Milano, in relazione alla deducibilità dei costi per i lavoratori autonomi.
La showgirl argentina aveva impugnato un avviso di accertamento con cui l'Agenzia delle Entrate contestava la deducibilità, forfettaria al 50%, dei costi sostenuti per il vestiario e gli accessori utilizzati per la propria attività artistica, nonché quelli sostenuti per l’arredamento della propria casa, ritenuti tutti costi prettamente personali.
La Commissione Tributaria Provinciale di Milano - con la sentenza nr. 6443, depositata lo scorso 22 luglio - ha però rigettato tali rilievi e ha fornito un importante chiarimento in merito al principio di inerenza dei costi all’attività professionale. Nel caso di specie, la Commissione ha convenuto, da un lato, che i contratti con le emittenti televisive richiedono espressamente che la soubrette utilizzi vestiario di sua proprietà e, dall’altro, che la sua abitazione è spesso utilizzata come set per shooting fotografici e videoclip.
La Commissione ha quindi riconosciuto l’inerenza dei suddetti costi, al 50% perché beni a uso promiscuo, ai sensi dell’articolo 54, comma 3, del Tuir. La sentenza chiarisce quindi che la deducibilità dei costi – ancorché di carattere personale come abbigliamento, calzature, accessori e trucchi – è essenzialmente legata all’inerenza con l’attività professionale (i.e. dress code contrattualmente previsti) svolta e alla proporzionalità rispetto ai ricavi, sancendo quindi un principio importante – potenzialmente estensibile a tutte le professioni, come ad esempio quella forense, nelle quali è richiesto un adeguato abbigliamento – in una materia spesso oggetto di facile contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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