I "cugini" della Svizzera Italiana si preparano a dire definitivamente addio alla tariffa forense. «Già da diverso tempo», spiega a TopLegal Niccolò Salvioni (in foto), presidente dell'Ordine degli avvocati del Canton Ticino, «non chiediamo più ai nostri iscritti di attenersi al rispetto dei minimi. E ora, anche il Parlamento cantonale dovrebbe intervenire in materia e abrogare la legge che nel 1984 aveva introdotto la tariffa e affidato all’Ordine il potere di stabilirne l’entità».
A favorire questa accelerazione in senso liberalizzatore sarebbe stato anche l'avvio di un'indagine preliminare sul mercato legale da parte della Comco, ovvero l'Antitrust svizzera. Una indagine che per il momento è ancora in corso e non si sa quando sarà ultimata. Ma tanto è bastato alla categoria per avviare una riflessione autonoma sul tema. «Abbiamo ritenuto» prosegue Salvioni «che una norma che si limitava, in via del tutto generica, ad affidare all'Ordine il potere di fissare le tariffe fosse ormai divenuta anacronistica». Certo, anche se in Italia c'è da scommettere che si stapperebbe champagne qualora entrasse in vigore una tale norma!
Nel Cantone Ticino ci sono circa 680 avvocati, vale a dire uno ogni 450 abitanti. L'abolizione dei minimi tariffari non ha suscitato proteste ma in ogni caso ha destato qualche preoccupazione. C'è chi teme per la continuità futura della propria attività. Insomma il rischio del dumping è dietro l'angolo. «Ma fino a oggi» conclude Salvioni «non mi risulta che ci siano state decisioni adottate a carico di colleghi che avessero fatturato sotto tariffa».