Gli studi hanno aumentato gli investimenti in tecnologia nel 2021. La pandemia ha accelerato l’adozione di nuovi strumenti digitali con la chiusura forzata degli uffici per lunghi periodi. Gli investimenti sono stati soprattutto tattici come reazione ai provvedimenti per il contemimento della diffusione del Covid-19. Quelli strategici restano ancora al palo, soprattutto nel mid market.
Stando a quanto emerge dalla consueta ricerca della School of Management del Politecnico di Milano su professioni e innovazione, la maggior parte degli investimenti in tecnologie digitali negli studi di avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro si è concentrato lo scorso anno in aree legate alla gestione del lavoro da remoto: fattura elettronica (86%), sistemi per la gestione di videochiamate (75%), piattaforme di eLearning (48%), conservazione digitale a norma (42%) e reti private virtuali (36%).
La ricerca evidenzia come l’adeguamento delle competenze per i nuovi modelli organizzativi, relazionali e di business abilitati dal digitale sia ancora oggetto di scarsa considerazione da parte degli studi, nonostante la pandemia abbia stimolato l’emergere di nuove modalità relazionali e di business. Solo il 14% degli studi del campione (oltre 1.700 studi) ha assunto o sviluppato collaborazioni per arricchire la squadra di nuove abilità, anche sul fronte digitale, estranee alla professione. È una percentuale inferiore a quella di coloro che non ritengono opportuno ampliare le competenze dello studio (20%), se non in chiave di specializzazione della professione stessa.
Nel complesso gli studi lo scorso anno hanno acquistato tecnologia per 1,78 miliardi di euro. La crescita rispetto all'anno precedente è del 3,8 per cento. Gli analisti del Politecnico, tuttvia, hanno sottolineato che l'incremento è inferiore per la prima volta in dieci anni alla crescita degli investimenti in tecnologia nelle aziende (4,1%). Questa differenza, secondo gli analisti, starebbe a dimostrare una reazione tattica del mondo dei professionisti alla pandemia.
Fanno eccezione alcuni grandi studi, prevalentemente del settore legale, che hanno elaborato strategie sul lungo periodo per innovare il business, anche attraverso l'adozione di tecnologie più evolute. La maggior parte degli studi nel mid market, invece, presenta ancora modelli statici e indirizza gli investimenti verso le esigenze contingenti, come l’adozione dello smart working. Considerando i diversi settori, gli studi multiprofessionali sono quelli che spendono di più per il digital: in media 25.050 euro.